Gruppo Ali, gli operai bloccano la strada

Sedico. Sciopero di due ore con manifestazione di protesta ieri pomeriggio di Olis e Polaris per il contratto integrativo
Di Paola Dall’anese
Alla rotonda di Sedico gli operai della POLARIS fermano il traffico
Alla rotonda di Sedico gli operai della POLARIS fermano il traffico

SEDICO. I lavoratori della Olis di Belluno e della Polaris di Sedico di nuovo in strada per chiedere l’aumento dell’integrativo.

Dopo lo sciopero di mercoledì dei dipendenti della Olis di Belluno, ieri si sono astenuti dal lavoro per altre due ore alla fine di ogni turno di lavoro tutti i lavoratori del gruppo bellunese della Ali. Dalla Olis verso le 15 i dipendenti hanno raggiunto i colleghi di Sedico e da lì sono andati in corteo fino alla rotatoria sedicense vicino allo stabilimento della Polaris e hanno iniziato a distribuire dei volantini agli automobilisti che passavano.

Il traffico è stato rallentato e qualche disagio per chi percorreva quella strada c’è stato per circa un’ora.

Alta l’adesione allo sciopero, circa 120 i lavoratori che sono scesi in strada, come spiegano Luca Zuccolotto della Fiom Cgil e Marina Bernardi della Fim Cisl. «È stato un ottimo risultato, dopo settimane che facciamo due o quattro ore di sciopero, speriamo che con questa manifestazione di oggi (ieri per chi legge, nrd) l’azienda comprenda quello che vogliamo e scongeli quei soldi che abbiamo chiesto da tempo. Abbiamo informato quanti passavano della situazione per spiegare loro i motivi della nostra protesta».

«I lavoratori e le lavoratrici del gruppo Ali rivendicano un dignitoso rinnovo dell'accordo integrativo», dicono i rappresentanti di Fiom Cgil e Fim Cisl insieme con le Rsu.

«Le richieste fatte all'azienda sono in linea col periodo che si sta attraversando e tengono conto della salute dell’azienda. Chiediamo che una piccola parte di redditività prodotta sia equamente distribuita tra i dipendenti, tenuto conto che si trovano risorse economiche per finanziare eventi sportivi come la Vuelta spagnola, il Giro d'Italia e il Tour de France».

«Siamo convinti che si dovrebbero trovare le risorse per sponsorizzare i lavoratori, che sono la vera forza dell'azienda. Offrire un aumento di 50 euro lordi all'anno, che sono circa 4.16 lordi al mese, è in un insulto alla dignità delle persone», proseguono i sindacati. «Dichiarare che se non va bene così il gruppo potrebbe spostare le produzioni è un ricatto inaccettabile».

A questo punto Fiom Cgil e Fi Cisl con tutti i lavoratori chiedono all'azienda di «riprendere la trattativa sulla base delle nostre richieste e di arrivare a un accordo degno di questo nome, perché un accordo è una mediazione tra due parti con pari dignità».

Con questa manifestazione, quindi, i dipendenti dei due stabilimenti chiedono di tornare al tavolo delle trattative. E la promessa che pare trasparire è che se non si arriverà ad un accordo di scioperi potrebbero essercene ancora.

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