Gsp, il debito scende sotto i 49 milioni

BELLUNO. Bim Gsp naviga verso il risanamento completo. I tre anni della “cura” Vignato hanno dato risultati positivi: i debiti, che nel 2012 ammontavano a 87 milioni, al 31 dicembre 2015 sono scesi...
gian paolo perona- perona- belluno- bim assemblea sindaci
gian paolo perona- perona- belluno- bim assemblea sindaci

BELLUNO. Bim Gsp naviga verso il risanamento completo. I tre anni della “cura” Vignato hanno dato risultati positivi: i debiti, che nel 2012 ammontavano a 87 milioni, al 31 dicembre 2015 sono scesi sotto i 49 milioni di euro (48,8) e l'obiettivo è di ridurli di altri 15 milioni entro il 2018. Come? Continuando a limare sui costi di gestione per esempio, che nell'ultimo triennio sono stati diminuiti di tre milioni di euro (uno solo nel 2015). Aumentano quindi i risparmi, ma anche gli utili e gli investimenti, che erano stati fortemente contratti nel periodo più buio di Gsp. Quando la società, lo ha lasciato intendere chiaramente ieri il collegio sindacale, era sull'orlo del baratro. A un passo dal fallimento. I dati del bilancio di esercizio 2015 sono stati presentati ieri pomeriggio dall'amministratore unico Giuseppe Vignato all'assemblea dei soci. Vignato è poi stato riconfermato alla guida della società per il prossimo triennio, con voto unanime dei sindaci che gli hanno dato piena fiducia.

«Dopo tre anni di ristrutturazione aziendale e finanziaria», ha spiegato Vignato, «oggi siamo più solidi finanziariamente e più preparati come organizzazione». E ciò nonostante i consumi di acqua siano in calo: nel 2015 i bellunesi hanno consumato meno di 14 milioni di metri cubi, un dato ben distante dai famosi 17 milioni che erano stati stimati nel 2004. Il calo dipende da varie ragioni, fra le quali una maggiore oculatezza degli utenti ma anche la crisi economica, che ha colpito molte aziende.

Risparmi. Il fatturato del 2015, in linea con il 2014, è stato di 28 milioni di euro, cui vanno aggiunti i 3 milioni addebitati in bolletta come addizionale per il recupero del vecchio credito. L'azione di Vignato si è concentrata anche sulla riduzione dei costi gestionali totali, ridotti di un milione di euro lo scorso anno, di tre nell'arco del triennio. Sono state realizzate economie nelle spese di gestione e manutenzione delle reti e degli impianti, attraverso una più efficiente organizzazione dei lavori di cantiere, e nei costi energetici. La riduzione dei costi proseguirà anche quest'anno, mettendo a gara i lavori di cantiere e le gestioni dei depuratori. La cassa generata nel 2015 è stata di 6 milioni di euro ed è stata usata interamente per abbattere debiti soprattutto con i Comuni. Nel 2012 avanzavano complessivamente 20 milioni di euro. Oggi 8 ed entro la fine del prossimo anno il loro credito sarà stato saldato.

Patrimonio e investimenti.

Grazie agli utili netti realizzati nel 2015 (3,5 milioni) il patrimonio della società è salito a 23 milioni, con un aumento di 10 nell'ultimo triennio. «Puntiamo a far crescere il patrimonio societario,che è tutto autofinanziamento, di un’altra decina di milioni per arrivare a 33 milioni di euro e raggiungere così un solido rapporto di uno a uno tra patrimonio e debiti che, a quel punto, saranno solo funzionali all’attività corrente», ha spiegato Vignato.

Nei prossimi tre anni saranno investiti 16 milioni in opere, cinque in più rispetto al periodo 2013-2015. Tra i principali interventi ci sono i depuratori di Sappada, Calalzo, Feltre, Longarone e Falcade, gli acquedotti Rio Frari-Col Coltron, Val Biois, Val Canzoi ed altri di Limana, Lentiai, Sovramonte, San Pietro e Pieve di Cadore.

Fiducia a Vignato. C'era un unico nome sul tavolo per il rinnovo dei vertici della società e i sindaci lo hanno votato all'unanimità (astenuto Agordo, che però ha approvato il premio di risultato 2015). Molti i complimenti fatti a Vignato per il lavoro svolto in questi anni, che è stato valorizzato anche con un premio di risultato pari a 56 mila euro, il massimo consentito, e che andrà ad aggiungersi all'indennità dell'amministratore (pari a 28 mila euro).

Ieri è stato votato anche l'ingresso nel comitato di coordinamento e controllo di Franco De Bon (San Vito) e Livio Sacchet (Ospitale) in rappresentanza della vallata Cadore, Longaronese e Zoldo. (a.f.)

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