Guardia radiologica provinciale, presto diventerà realtà
BELLUNO. La guardia radiologica provinciale unica tra le due Usl di Feltre e Belluno presto diventerà realtà. Lo annuncia il direttore generale dell’azienda sanitaria bellunese, Pietro Paolo Faronato, rispondendo alle critiche giunte dal Pd in relazione alle schede ospedaliere e agli effetti sugli ospedali. «I ragionamenti con l’Usl n. 2 di Feltre sono già ad uno stadio avanzato», precisa Faronato. «A Belluno la guardia radiologica esiste da oltre un anno. Con questo progetto l’intera provincia potrà godere di una rete sanitaria importante che si baserà sulla telemedicina», precisa il dg di Belluno che tiene a precisare «come questo intervento risponda non solo ad esigenze di contenimento della spesa, ma soprattutto di attenzione alla qualità del servizio offerto. Avere una guardia radiologica, a prescindere da dove risiederà, significa avere un medico disponibile 24 ore su 24 in ospedale, con l’immediatezza quindi dell’intervento. Le immagini saranno inviate per via telematica che sarà potenziata maggiormente».
Questa operazione, per Faronato, rientra in un quadro più ampio di maggiore fruizione dei servizi che porterà, a partire dal primo settembre, a erogare prestazioni anche il sabato e la domenica oltre che nelle ore serali come avviene oggi. «Questo sarà possibile soprattutto per le grandi attrezzature come tac, mammografie, risonanze magnetiche».
Il direttore generale dell’Usl n. 1 poi si dice d’accordo col Pd nella necessità di vedere riconosciuta un’unità complessa di radioterapia a Belluno «e su questo ci faremo sentire anche in Regione», annuncia. E poi precisa che «i presunti reparti doppi tra Belluno e Feltre in realtà non esistono visto che la Regione ha già definito che le Usl nel Bellunese devono essere due e quindi per poter essere tali servono dei servizi essenziali per ciascuna azienda».
Faronato poi ritiene non così indispensabile avere dei medici fissi a Belluno per la chirurgia vascolare e la neurochirurgia, perché «le dimensioni provinciali a mio avviso non consentono di immaginare un reparto di chirurgia vascolare che operi sulle 24 ore sia in urgenza che in elezione. Credo che la situazione attuale vada bene perché i numeri non sono tali da giustificare un reparto di alta specializzazione».
Per quanto riguarda poi la questione del’alcologia di Auronzo Faronato sottolinea come «l’alta mobilità non è una ricchezza nelle nostre condizioni perché riceveremmo dei ristori inferiori alla reale spesa. Per cui è bene che ogni azienda sanitaria gestisca il proprio servizio alcologico». E su questo tema il dg evidenzia come «il servizio di day hospital di Auronzo ormai è inappropriato visti i tempi e bisognerebbe orientarsi verso un servizio ambulatoriale o un centro territoriale di residenza protetta». Sul fronte della riabilitazione, «ad oggi non abbiamo nulla se non a Cortina, ma le nuove schede ci danno la possibilità di aprire nuove strutture per questo e lo faremo». Sulla questione del Codivilla di Cortina, il dg ribadisce che «spetta alla Regione decidere cosa fare ma non mi scandalizza una proprietà privata con convenzioni con il pubblico». E sul laboratorio analisi aggiunge: «Quando ho proposto l’unificazione a livello di Usl c’è stata la sollevazione, figurarsi cosa avverrebbe se si parlasse di un servizio provinciale».
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