Guardie mediche, ridotte sedi e medici

Stecchini: «La qualità del servizio percepita dall’utente è molto bassa, va ripensato il sistema»

BELLUNO. Si passerà da 11 sedi e 12medici per turno a 6 sedi e 7 medici per turno. Così l’Usl n. 1 sta riorganizzando il servizio di guardia medica. Un servizio che, numeri alla mano, sta diventando sempre più dispendioso, senza peraltro garantire sempre un elevato livello di qualità percepita della prestazione. E questo perché, come ha spiegato ieri il direttore dei servizi sociali dell’Usl n. 1, Carlo Stecchini, «c’è uno scarso radicamento territoriale delle guardie mediche che arrivano da fuori regione per lo più, portando a una difficoltà di integrazione nella rete dei servizi, a un elevato turn over e di conseguenza a una bassa qualità percepita da parte dell’utenza contro un elevato costo del servizio». Basti pensare «che una singola prestazione della guardia medica costa 600 euro» ha ribadito anche Jacopo Massaro in qualità di presidente della Conferenza dei sindaci. E così l’Usl ha pensato di ridurre il numero dei medici e delle sedi di guardia medica per risparmiare dei soldi da investire sulla rete dell’urgenza-emergenza, sul servizio di elisoccorso e nell’applicazione sulle ambulanze di un elettrocardiogramma che possa trasmettere i dati al cardiologo dell’ospedale dove è diretto il paziente a bordo così da avere già un quadro clinico al suo arrivo.

Attualmente il servizio di guardia medica si compone di 13 medici titolari e 37 con incarico provvisorio e costa all’anno oltre 2 milioni di euro. «Nella nostra bozza di riorganizzazione», precisa Stecchini, «che è suscettibile di modifiche da parte della Conferenza dei sindaci, sono previste sei sedi (Santo Stefano, Cortina, Agordo, Caprile, Ponte nelle Alpi e Forno di Zoldo) per un totale di 32 medici, 7 per ogni turno. Così si passerebbe dall’attuale rapporto 6.500 abitanti per guardia medica a 3.968. Ma si tratta di un dato flessibile che verrà aumentato in base alle necessità dei flussi turistici delle nostre zone».

Su una riorganizzazione del servizio di guardia medica si dice d’accordo anche Massaro. «È un servizio il cui rapporto costo/qualità non è favorevole. Per cui preferisco impiegare le somme che si risparmieranno per elevare la qualità di servizi dell’emergenza e sul territorio. Ma questa è la mia idea, dovrà comunque essere la Conferenza dei sindaci a pronunciarsi».

L’idea finale dell’Usl è quella di costituire sul territorio una Centrale operativa unica per i servizi territoriali contattabile, tramite un numero particolare, 24 ore su 24 e da cui dovrebbe essere coordinata l’attività sul territorio. Dalla centrale, poi, dovrebbero essere trasmessi ai supporti informatici di cui saranno dotate tutte le guardie mediche (una sorta di palmare) le notizie più importanti relative al paziente che si sta per visitare fino a giungere, entro breve, alla trasmissione della cartella clinica informatizzata. (p.d.a.)

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