Guarnier, gli esuberi non traslocano
BELLUNO. Dalla scrivania all’affettatrice. Ma gli esuberi non si muovono dalla provincia. Male che vada, alla “Marino Guarnier” di via del Boscon, possono scendere di un piano e andare a lavorare in magazzino o spostarsi dietro al bancone di salami e formaggi. Non più trasloco a Dueville, nella sede centrale vicentina della Unicomm, come prevedeva il piano di riorganizzazione. L’incontro fra sindacati e responsabile del personale Lorenzo Calzavara è stato positivo per Stefano Calvi della Fisascat Cisl e Mauro De Carli della Filcams Cgil, e rassicurante per i lavoratori che si adatteranno a fare qualcosa di diverso.
Voglia di lavorare o famiglia da mantenere: «È andata bene», sottolinea Calvi, «le operazioni che erano state avviate stanno portando a buoni risultati. Adesso come adesso, gli eventuali esuberi al Boscon o in un negozio potranno essere recuperati, utilizzandoli nel magazzino. Le donne? Ci sarà la possibilità di reinserirle in un altro negozio, nel raggio al massimo 15 chilometri».
La Guarnier occupa 260 persone ed è attiva attraverso tre canali: il catering, con la vendita dei prodotti alimentari direttamente a ristoranti, bar, alberghi e rifugi; il Cash and Carry, con i punti di vendita al dettaglio e all’ingrosso per partite Iva e l’area dei supermercati, attraverso il Mega. I posti a rischio erano una trentina: «La crisi era dovuta a questioni organizzative», riprende Calvi, «alcune funzioni amministrative e tecniche sarebbero passate a Dueville. Una serie di verifiche ci ha permesso di capire che non tutto può essere gestito nel Vicentino, di conseguenza una parte dei lavoratori è rientrata e si è deciso di continuare a gestirla a Belluno. Qualche posto si è anche liberato, grazie alla mobilità e questo ha fatto scattare assunzioni a tempo determinato, che rimarranno in stand by fino a settembre. Dopo l’estate, avremo il quadro preciso di chi è stato messo in cassa integrazione e dovrà rimettersi in gioco. Quando avrà finito il percorso formativo, andrà in magazzino o al bancone».
Non c’è scelta, se si ha intenzione di lavorare: «Il fatto di non aver potuto incontrare i patron Marcello Cestaro ci aveva fatto intuire lo scarso grado d’interesse per questa vicenda», premette De Carli, «in realtà, possiamo dire che sia andata bene, nel senso che le strategie di Unicomm non prevedono di penalizzare Guarnier e nemmeno i cinque cash, che dipenderanno da un’unica gestione e lavoreranno nella stessa direzione. La sostanza è che si può continuare a lavorare, anche se il posto in ufficio non c’è più, a patto di adattarsi, cosa che in un periodo come quello che stiamo vivendo non mi sembra difficile».
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