Guerra aperta tra Usl e Comune per la riscossione di un credito
SAN PIETRO DI CADORE. Guerra aperta tra Usl n. 1 e comune di San Pietro di Cadore sul pagamento del credito vantato dall’azienda per il finanziamento delle funzioni obbligatorie e delegate della disciolta Usl del Cadore. La somma pari a 45.867 euro era stata erogata dall’azienda sanitaria poi disciolta.
Il comune di San Pietro nel corso di una ricognizione dei crediti vantati per la liquidazione della soppressa Usl Cadore è risultato, infatti, insolvente e pertanto gli sono state recapitate ripetute note di sollecito. Il Comune ha, però, contestato il debito e, con delibera del 1992, ha stabilito di bloccare i versamenti richiesti dall’Usl Cadore relativi alle quote obbligatorie adducendo “una riduzione dei servizi erogati in favore della sua popolazione”.
L’azienda sanitaria, già nel 2001 ha acquisito il parere legale trasmesso al comune di San Pietro e al presidente del comitato della Conferenza dei sindaci di Cadore. Lo studio legale evidenzia che l’ente locale, indipendentemente dalla fondatezza dei rilievi mossi ai servizi prestati, non avrebbe potuto procedere al blocco dei pagamenti “in quanto l’obbligo non ha natura corrispettiva, ma contributiva”. Inoltre lo stesso comitato dei sindaci dell’Usl, nel 2001 si era espresso in senso favorevole all’obbligo che tutti i Comuni interessati tra cui anche San Pietro che nelle riunione era rappresentato dall’allora sindaco, saldassero i debiti pregressi.
Negli anni successivi tutte le amministrazioni coinvolte hanno riconosciuto le quote in parola a fronte di una semplice istanza da parte dell’azienda eccetto San Pietro che non ha ancora onorato il debito.
Nel frattempo, però, la Regione ha stabilito l’obbligo di chiusura delle gestioni stralcio delle disciolte Usl, riportando alla gestione corrente del bilancio d’esercizio le posizioni tuttora aperte. «Per cui il mancato introito da parte dell’Usl delle quote relative alle funzioni attribuite ex lege per tutti i Comuni costituisce un danno perché depaupera ancora di più le risorse destinate alla specifica funzione, soprattutto nei confronti dei Comuni che hanno saldato il debito pregresso. A questo punto l’Usl ha deciso di tentare la strada della mediazione alla Curia mercatorum di Belluno per riscuotere i soldi da San Pietro. (p.d.a.)
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