Guerriglia tra tifosi: gli ultrà di Padova e Spal si stavano aspettando

È la pista sulla quale si concentrano le indagini della polizia Sequestrati sampietrini e spranghe, Daspo ai due denunciati

CALALZO. Tondini di ferro ricoperti di plastica per farli sembrare aste per le bandiere, caschi, sampietrini, parastinchi, ombrelli e bottiglie. Anche due stampelle. Un arsenale così completo ed elaborato (quello sequestrato dalla polizia) che riesce davvero difficile credere a un incontro puramente casuale tra gli ultrà di Padova e Spal, che sabato pomeriggio hanno dato vita a scene da guerriglia urbana a Calalzo, bloccando per alcuni minuti il traffico sulla statale 51 bis.

Guerriglia ultrà sulla statale, due padovani denunciati
La curva dei sostenitori del Padova durante l'ultima sfida al Polisportivo di Belluno

Una pista, quella dell’incontro premeditato, sulla quale si starebbero concentrando le indagini del Commissariato di Cortina e dei reparti Digos delle questure di Belluno e Padova, che poco dopo gli scontri erano riusciti a intercettare nelle vicinanze almeno due auto con a bordo tifosi coinvolti. In una di queste auto, con a bordo due quarantenni tifosi biancoscudati (uno di loro già colpito in passato da Daspo) i poliziotti avevano rinvenuto e sequestrato parastinchi, due caschi, un paio di stampelle, aste di ferro ricoperte di plastica, bottiglie e sampietrini. Materiale atto ad offendere per il cui ingiustificato possesso sono stati denunciati a piede libero i due soggetti (rilasciati già in serata dopo l’identificazione effettuata negli uffici del posto Polfer di Calalzo), nei confronti dei quali sono oltretutto già state avviate le procedure per il Daspo.

Non l’unico sequestro, comunque. Sul luogo degli scontri gli agenti hanno rinvenuto altri sampoietrini, ombrelli rotti, bottiglie di vetro, fumogeni e spranghe di ferro mascherate da aste di bandiera.

Scontri in merito ai quali, nelle prossime ore, saranno nuovamente sentiti i testimoni oculari, in prevalenza residenti, che avevano riferito di una ventina di persone, alcune delle quali con il volto oscurato dai passamontagna, che si lanciavano di tutto, fumogeni compresi.

Un primo gruppo di ultrà era stato notato da residenti e passanti poco prima degli scontri, in sosta alla gelateria Dolce Freddo. Lì, pochi minuti dopo, erano arrivate altre auto con a bordo tifosi, uno dei quali si è subito diretto al vicino semaforo pedonale, facendo scattare il rosso per i veicoli in transito. A quel punto sono partiti cori, insulti, fumogeni, seguiti da un fitto lancio di bottiglie e sanpietrini, bloccando per alcuni minuti la circolazione sulla statale 51 bis. Una vera e propria guerriglia, anche se non ci sarebbero conferme sul fatto che i due gruppi siano venuti materialmente alle mani. Le indagini condotte dalla polizia anche nelle strutture ospedaliere provinciali non hanno infatti portato alla luce casi di persone che sono dovute ricorrere alle cure dei sanitari per ferite riconducibili a rissa.

Ultrà che dopo i tafferugli a Calalzo erano stati segnalati a Domegge, in un’altra gelateria, ma una volta giunte sul posto le forze dell’ordine non hanno trovato soggetti riconducibili agli scontri avvenuti poco prima a Calalzo.

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