Guido si assolve: «Non c’entro con Izzo»

Guido smentisce Izzo. Sul sequestro a Pieve di Cadore e le violenze sessuali e l’uccisione di Rossella Corazzin in riva al lago Trasimeno, Gianni Guido respinge con fermezza la ricostruzione di...

Guido smentisce Izzo. Sul sequestro a Pieve di Cadore e le violenze sessuali e l’uccisione di Rossella Corazzin in riva al lago Trasimeno, Gianni Guido respinge con fermezza la ricostruzione di Angelo Izzo, che lo vorrebbe autore del rapimento della ragazza il 21 agosto 1975, a Tai, insieme al complice Andrea Ghira. La famiglia Guido possedeva una casa a Cortina dove trascorreva le vacanze estive come tante altre famiglie romane benestanti, questo è sicuro, ma il 62enne garantisce di non aver preso parte a questi crimini: «Ma certo che no. Io non c'entro», ha detto ai microfoni di Rai 3 Rai.

Nel 2016, Izzo ha raccontato al magistrato bellunese Pavone e ai colleghi romani Albamonte e Prestipino che, un mese prima del massacro del Circeo, avevano fatto lo stesso con la 17enne studentessa di San Vito al Tagliamento, che era stata scelta a caso e prelevata in un bosco del Cadore per essere caricata su un fuoristrada Land Rover e portata nella villa di Francesco Narducci in Umbria, dove è stata violentata e seviziata per giorni, in una sorta di rito satanico con risvolti cavallereschi, prima di essere uccisa. Il corpo della ragazza non è mai stato ritrovato e la famiglia Corazzin continua a chiedere che le venga restituito, a 43 anni dall’omicidio.

Andrea Ghira potrebbe essere stato il proprietario dell’auto usata per il sequestro ed è sempre rimasto latitante, fino alla morte il 2 settembre 1994 a Melilla, in Spagna, per overdose di droga. Era stato condannato all’ergastolo in contumacia per il massacro del Circeo, in concorso con Izzo e Guido e decise di arruolarsi nella legione straniera iberica, riuscendo così a sottrarsi alla giustizia italiana.

Gianni Guido, invece, si vide ridurre la pena dall’ergastolo a 30 anni di reclusione, dopo la dichiarazione di pentimento e l’accettazione da parte della famiglia della ragazza uccisa al Circeo, Maria Rosaria Lopez, di un risarcimento. Dopo un paio di evasioni dal carcere di San Gimignano e dall’ospedale di Buenos Aires e altrettante catture, l'11 aprile 2008 Gianni Guido è stato affidato ai servizi sociali dopo 14 anni passati nel carcere di Rebibbia. Ha finito di scontare definitivamente la pena il 25 agosto 2009, fruendo di uno sconto di pena di 8 anni, grazie all'indulto. (g.s.)

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