Hacker in agguato con lo smart working Le aziende blindano accessi e database

BELLUNO
Allarme smartworking: rischia di facilitare gli attacchi informatici, sia alle aziende, soprattutto le più piccole, che ai privati. L’emergenza «invisibile ma diffusa» , come conferma la presidente Lorraine Berton, ha spinto Confindustria Belluno Dolomiti con il braccio operativo Reviviscar a rinsaldare la collaborazione con Aon, primo gruppo in Italia e nel mondo nella consulenza dei rischi e delle risorse umane.
Vittime degli hacker aziende come Luxottica, Hydro, Epta Costan, Unifarco, ma anche tante attività minori che non hanno denunciato il crimine digitale, come pure tanti privati. Con danni per decine se non per centinaia di migliaia di euro. «La Polizia postale ci ha detto che il fenomeno è in crescita anche se in provincia risulta abbastanza circoscritto», riferisce il direttore Andrea Ferrazzi. «Due in particolare i reati più diffusi: il primo è una variazione fasulla dell’Iban, con l’azienda che comunica a un’altra il cambio del codice, quest’altra che paga il fornitore sul nuovo Iban e in questo modo i soldi spariscono. La seconda modalità di attacco è più strutturata: per l’acquisizione dei dati».
Con l’aumento esponenziale delle attività da remoto derivante dalla pandemia, il trend è peggiorato: un’indagine nazionale dimostra che nove imprese su dieci hanno subito infatti attacchi alla loro sicurezza informatica, spesso con danni ingenti. «Ogni giorno assistiamo a furti di dati, frodi informatiche, ricatti, che spesso portano allo stop dell’attività lavorativa ordinaria e a problemi con terzi e clienti», ammette la presidente Berton. «Anche per questo, la protezione digitale delle nostre aziende sta diventando sempre di più un fattore competitivo. Nell’economia 4.0, i dati hanno assunto una importanza cruciale e noi dobbiamo averne cura».
Ieri, Confindustria ha lanciato nuove iniziative di lotta all’hackeraggio, con Stefano Giacomelli, delegato all’innovazione dell’Associazione, Mario Bizzi di Aon. Si tratta di un nuovo servizio: da un lato l’analisi del profilo di rischio cyber dell’azienda attraverso l’utilizzo di un software di Aon, volto all’analisi e alla mitigazione del profilo di rischio cyber. Dall’altro, la partnership prevede l’assistenza di un ampio team di esperti Aon, nel caso un’azienda dovesse essere oggetto di un attacco cyber, per rispondere in maniera efficace e tempestiva alle violazioni di sicurezza subite e recuperare l’operatività nel più breve tempo possibile.
«In un mondo sempre più digitale, il rischio cyber è particolarmente insidioso. Gli stessi criminali informatici aggiornano di continuo i loro sistemi, evolvendo con la tecnologia», sottolinea Giacomelli, per il quale «il danno derivante dalle imprese non è solo economico e finanziario ma anche “reputazionale”, aspetto che non va sottovalutato perché può avere effetti sul lungo periodo».
Da qui la task-force istituita in Confindustria con l’obiettivo di innalzare le difese informatiche delle aziende del territorio, piccole, medie e grandi. «Siamo contenti di aver rafforzato la nostra partnership con Confindustria Belluno, con cui collaboriamo ormai da tempo sul fronte cyber security», ha commentato Enrico Vanin, amministratore Delegato di Aon S.p.A e di Aon Advisory and Solutions srl. «L’obiettivo che ci poniamo è quello di lavorare ancora di più sulla prevenzione degli attacchi, mettendo la singola azienda nelle condizioni di prendere coscienza delle fragilità e aree potenzialmente critiche che la rendono vulnerabile, per poter colmare le nostre eventuali lacune». —
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