Hindley scala la maglia rosa, Belluno trionfa al Giro
Carapaz perde la maglia rosa sulla Marmolada. Decine di migliaia di appassionati lungo le strade del Bellunese. Gran festa alla partenza da Belluno
PASSO FEDAIA. Covi trionfa sul Fedaia, Hindley è la nuova maglia rosa. Carapaz deve togliersela, per consegnarla all’australiano. Ma nel giorno in cui classifica generale del Giro d’Italia esplode, vincono anche Belluno e la sua provincia. Una tappa spettacolare, con tantissimi appassionati, oltre le più rosee aspettative.
Belluno da maglia rosa, ma non solo il capoluogo. Tantissima gente, lungo le strade della penultima tappa del Giro d’Italia. Quelli che sono usciti di casa, per godersi la partenza e quelli che, invece, si erano arrampicati sui passi San Pellegrino, Pordoi e Fedaia, fin da venerdì e hanno aspettato i corridori, tra una grigliata e più un giro di prosecco. C’è chi, addirittura, ha deciso di festeggiare l’addio al celibato in alta montagna e poi non è andato in fuga, ma si presenterà regolarmente all’altare dalla promessa sposa. Sobrio, si capisce.
In città, era andato benissimo anche il prologo, con il tricolore atterrato sul listòn in compagnia di un paracadutista impegnato nella gara internazionale, all’aeroporto cittadino “Arturo Dell’Oro”. E poi la Notte rosa, con lo shopping e l’aperitivo in centro storico. Moltissima gente si era riversata per le vie del centro, mentre già si stava mettendo in moto la macchina collaudatissima del Giro d’Italia.
Stamattina i bellunesi si sono svegliati colorati di rosa. Una passeggiata, a piedi o in bicicletta, per raggiungere di nuovo il centro, con il cellulare bello carico, in previsione di tutti i video che bisognava per forza fare. Una collezione di ricordi di una tappa, che sembrava minacciata dal maltempo, ma in realtà sarà baciata da un pu timido sole per tutta la sua durata. Non una goccia, tanto meno un fiocco di neve. Musica a palla nel salotto buono e tutta una liturgia da rispettare prima del via della tappa. Dal battesimo con la campionessa Stefania Constantini, medaglia d’oro alle Olimpiadi nel curling, alle premiazioni dei poliziotti Marco Levis, Fabrizio Intini e Fabio Di Lenardo, “eroi della sicurezza”.
Poi la firma dei corridori, che è il prologo della partenza: Richard Carapaz è il più applaudito di tutti, con la sua maglia rosa. Alle 12.15, la partenza con un’andatura balneare sui cubetti di porfido fino al chilometro zero di Villa Buzzati, dove era fissata la vera partenza della tappa.
La fatica può cominciare, anche se la spinta emotiva della gente aiuta tantissimo. C’è gente dappertutto, con bandiere spesso mai visti sulle strade bellunesi. Si sconfina in Trentino e la musica e la passione sono le stesse. Attacca Covi, che saluta tutti, a cominciare dal gruppo della maglia rosa Richard Carapaz.
Ma manca tantissimo e il fatto di aver conservato il primo posto sul Pordoi vuol dire poco. Sul Fedaia, Novak si avvicina pericolosamente e Nibali fa la sua ottima figura. Deve per forza fare qualcosa anche Carapaz, per non perdere la maglia, in vista della cronometro di Verona.
Ai due lati della strada, una folla incredibile di tifosi, che però rispettano lo sforzo dei corridori e non si avvicinano troppo. Sull’asfalto, le scritte con la vernice più appassionate e incredibili, alcune all’insegna della goliardia più spinta. Arriva anche Hindley, che dimostra di essere tra i più forti in salita.
Ma Covi resiste e all’ultimo chilometro è ancora davanti a tutti, mentre Carapaz sembra in grave difficoltà. Vince Alessandro Covi, che ha ancora la forza per sorridere e alzare il braccio destro. Un’impresa straordinaria, davanti a Novak, mentre l’australiano Hindley mette le mani sulla maglia rosa, togliendola a Carapaz. E domani la crono di Verona.
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