«Ho avuto un tumore e tengo alla salute»

Prigol racconta la sua storia sanitaria e indica il suo modello: «Mi ispiro alla regina Marit Bjoergen»
COMPETIZIONE DI SCI NORDICO. prigol eleonora
COMPETIZIONE DI SCI NORDICO. prigol eleonora

FELTRE. Diciannove anni e una salute da proteggere. Non sono mancati i problemi anche gravi, nell’ancora breve vita di Eleonora Prigol. È la stessa atleta feltrina a ricordare un momento molto delicato, quando è stata costretta a sottoporsi a un intervento chirurgico: «Quando ne avevo 14 i medici mi hanno preso per i capelli, se così si può dire. Avevo un tumore dei tessuti molli a una gamba ed è stata dura e lunga uscirne. Qualcuno mi aveva detto che non sarei mai più tornata non solo a gareggiare a livello agonistico, ma anche solo a praticare lo sport che preferisco. Ancora adesso, ogni sei mesi, devo fare dei controlli molto accurati».

Uno sport, lo sci nordico, che rappresenta il culto della fatica e del sacrificio. Ieri mattina Prigol non ha bevuto un caffè, alla fine della conferenza stampa, perché era a stomaco vuoto: «Una disciplina sportiva che non scegli come dopolavoro, ma che richiede un impegno totale, dall’allenamento all’alimentazione. Devi essere disposta a dare sempre il cento per cento, perché altrimenti non vai da nessuna parte. Diventa anche uno stile di vita: non è certo come andare a correre tre volte alla settimana, come fanno in tanti per essere in forma».

Una sofferenza supplementare quella che è cominciata, dopo la comunicazione da parte della procura federale antidoping: «L’accusa era molto grave e sono stata accusata di una cosa che davvero non ho mai commesso. Sono pronta a dimostrare che non ho assolutamente fatto niente di contrario alle leggi».

A scuola come è andata? Ha dovuto spiegare agli altri studenti e agli insegnanti? «I miei compagni di classe sono rimasti spiazzati, come era già successo a me. La gente che mi conosce non ha mai dubitato della mia lealtà e, in questi giorni, mi sono arrivate tantissime attestazioni di vicinanza, che mi stanno aiutando anche a fare qualche sorriso, in un momento molto difficile».

Cosa farà da grande Eleonora Prigol e chi ha come modello sportivo? «Dal punto di vista agonistico preferisco le lunghe distanze, rispetto ad esempio alle sprint. Mi ha fatto un grande piacere anche ricevere, in via indiretta, la solidarietà delle ragazze della Coppa del Mondo. Personalmente mi piace tantissimo la regina norvegese Marit Bjoergen. Non ce n’è per nessuno. Brave anche le americane». (g.s.)

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