«Ho idee diverse dalla Bogana? Forse a lei piace l’elettrodotto»

BELLUNO. «Chi deve chiarire la sua posizione non è Padrin e non sono nemmeno io. È Giovanni Piccoli che dovrebbe spiegare ai suoi se negli ultimi mesi ha cambiato idea sull’autostrada, di cui era uno...
BELLUNO. «Chi deve chiarire la sua posizione non è Padrin e non sono nemmeno io. È Giovanni Piccoli che dovrebbe spiegare ai suoi se negli ultimi mesi ha cambiato idea sull’autostrada, di cui era uno dei principali sostenitori, e sull’elettrodotto Terna, per il quale ha chiesto più volte l’interramento». Si toglie macigni dalle scarpe, Renata Dal Farra. La presidente facente funzioni, Serenella Bogana, l’ha attaccata ieri dicendo che la Dal Farra «è entrata in consiglio provinciale presentando un programma ben preciso, che si discostava completamente dal progetto che, come Provincia, stavamo portando avanti». Sulla mobilità ma anche sul tema “elettrico”.


«Piccoli, che oggi sostiene la candidatura di Manfreda, appoggiava entrambi questi punti del mio programma», spiega il consigliere provinciale Dal Farra. «Quindi chi dovrebbe chiedere conto di questi giochetti sono i cittadini bellunesi».


La firma della Dal Farra sulla lista pro Padrin è una delle accuse mosse dalla Bogana. «Mi risulta che il nome di Padrin sia uscito in una riunione a porte chiuse, cui hanno partecipato i sindaci (alcuni) della provincia. In quella sede è stato fatto il nome di Padrin, insieme a quello della Bogana. Poi lei, probabilmente resasi conto che non avrebbe avuto il sostegno che sperava, ha preferito ritirarsi, anche per non rischiare di dimettersi per niente dal consiglio. Il nome di Manfreda non era stato fatto in quell’occasione. Quando ho firmato per Padrin, il suo era l’unico nome sul tavolo, perché Serenella Bogana si era già ritirata e il nome di Manfreda non era neanche nell’aria».


«Ritengo però Padrin l’unico che in questo momento possa portare la Provincia verso il referendum», aggiunge, «ritrovare un dialogo con la Regione, mancato finora, portare avanti al meglio la partita legata ai Mondiali di sci di Cortina. Di quest’ultima si è occupato dall’inizio, è stato confermato anche quando è rimasto fuori dal consiglio».


Ma Renata Dal Farra ha altre frecce al suo arco. «Sono stata attaccata da Serenella Bogana. Non mi disturba. Però evidenzio che le mie interrogazioni sull’elettrodotto, la mobilità, i rifiuti, il Codivilla e la polizia provinciale, hanno sempre centrato argomenti che la maggioranza ha cercato di far scivolare via senza affrontarli. L’arroganza con la quale mi è sempre stato risposto in consiglio dalla presidente me ne dà ampia conferma. In ogni caso, il confronto sulla mobilità per la nostra provincia non è mai avvenuto in modo approfondito e condiviso con il territorio, cittadini e sindaci. Quand’è che lo faremo? O forse continueranno a decidere degli “yes men” condizionati da politici eletti in un altro territorio? Il centrodestra di cui facevo parte non si sarebbe mai comportato così. Non avrebbe mai potuto sostenere un candidato con la tessera del Pd».


L’ultimo affondo Dal Farra lo riserva per un tema a lei caro: l’elettrodotto Terna. «Forse Bogana vuole una provincia piena di tralicci, che decreterebbero la morte del nostro turismo e enormi difficoltà alle operazioni di soccorso in montagna con l’elicottero?», si chiede.
(a.f.)


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