Hotel Ampezzo sotto sequestro: bloccata la ristrutturazione

CORTINA
Sequestrato l’hotel Ampezzo. Messi i sigilli al cantiere della Cev Impresa costruzioni edili di Treviso. I carabinieri della Compagnia di Cortina sono arrivati ieri mattina in divisa, su delega della polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Belluno, e hanno fermato i lavori di demolizione e ristrutturazione dello storico albergo, commissionati a suo tempo dalla Lajadira srl.
Affisso il provvedimento di sequestro preventivo richiesto dal pubblico ministero Katjuscia D’Orlando e firmato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Belluno. Gli operai al lavoro sono stati mandati a casa e aspettano di ricevere istruzioni da parte del direttore del cantiere Davide Mazzon.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura, il progetto redatto dall’architetto cadorino Lucio Boni, che risulta anche il direttore dei lavori, non è conforme a quello che prevede la legge.
C’è stata una consulenza tecnica, a questo proposito, ed è proprio su questa che si è basata la magistratura nella richiesta di sequestro. C’è una difformità non sanabile, a sentire il procuratore della Repubblica, Paolo Luca.
Una violazione particolare, nel senso che un lato della nuova struttura non è abbastanza distante da un edificio confinante. La distanza prevista non è stata rispettata e il Comune di Cortina sarebbe stato informato di questo problema. I lavori sono proseguiti e alla magistratura non è rimasto altro che far scattare il sequestro preventivo.
Se non ci saranno le necessarie modifiche e non verranno rispettate le misure, non si potrà riprendere la ristrutturazione edilizia dell’albergo, che è chiuso dal 2003. Il permesso a costruire è del 31 ottobre dello scorso anno e i lavori sono partiti lo scorso 5 maggio. Due mesi e mezzo di attività e poi lo stop.
Il sequestro sembra quasi aver colto di sorpresa chi era all’interno del cantiere, quando sono arrivati i militari. Contattato al numero di cellulare indicato nel cartello di cantiere – cioè il tabellone che contiene di dati sui lavori da eseguire, le relative autorizzazioni e i responsabili dei vari settori – Mazzon preferisce non dire niente e chi risponde al numero fisso della Cev Spa spiega con toni gentili «di non saperne nulla» e che per il momento «non c’è niente da dire».
In passato l’Ampezzo era un tre stelle con 137 posti letto ed è stato chiuso ormai 17 anni fa. Da allora i proprietari sono stati diversi e l’ultimo è l’imprenditore russo Andrei Toporov, che è titolare anche del Lajadira. Il progetto di riqualificazione è senz’altro ambizioso, con numeri molto importanti. Per dirne alcuni, 16 milioni di euro di investimento solo per le opere; 4.634 metri cubi di ampliamento, rispetto all’albergo originario; sei piani di struttura a quattro stelle superior o cinque stelle; una sala ristorante da 140 posti; 800 metri quadrati di centro benessere; 95 stanze capaci di accogliere 220 ospiti; una sala riunioni da 120 posti e dai 65 agli 80 posti di lavoro. Tutto per due anni di lavoro.
Ma una facciata risulta troppo vicina all’edificio accanto ed è scattato il sequestro. —
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