Hotel San Marco, ambientalisti pronti al ricorso: danno erariale

Cansiglio. Michele Boato e Giancarlo Gazzola contestano la cessione, gratis o con trattativa privata  «La Regione sappia che non ci arrenderemo: trasformeremo questa situazione in un caso nazionale»
----- Original Message ----- From: Vittorio De Savorgnani To: r.borin@tribunatreviso.it Sent: Friday, August 13, 2010 2:25 PMSubject: albergo san marcoPeer Francesco e Roberto, un saluto, ecco le foto del San Marco,ciao,toio - L'ex hotel San Marco sulla Piana del Cansiglio
----- Original Message ----- From: Vittorio De Savorgnani To: r.borin@tribunatreviso.it Sent: Friday, August 13, 2010 2:25 PMSubject: albergo san marcoPeer Francesco e Roberto, un saluto, ecco le foto del San Marco,ciao,toio - L'ex hotel San Marco sulla Piana del Cansiglio
ALPAGO. Ricorso alla Corte dei Conti contro la Regione per danno erariale. Lo annunciano Michele Boato, direttore dell’Ecoistituto Alex Langer del Veneto, e Giancarlo Gazzola, vicepresidente nazionale di Mountain Wilderness Italia, «se davvero l’ex albergo San Marco sarà venduto o ceduto a un altro soggetto, pubblico o privato». Per il 12 novembre hanno organizzato in Cansiglio il tradizionale raduno di protesta, quest’anno dedicato appunto al San Marco.


«Non ci arrenderemo e ricorreremo in tutti i modi possibili», hanno annunciato, «ci stiamo preparando a trasformare, se necessario, il San Marco in un caso nazionale». Che cosa, di nuovo, sta succedendo? «Con il mese di settembre è scaduto anche l’ultimo bando per la vendita del San Marco. Ora la Regione potrebbe procedere con la trattativa privata, o addirittura con la cessione a titolo gratuito, ad un altro ente pubblico o ad un privato, con l’impegno a rimettere in funzione il vecchio albergo. Comunque sembra ancora emergere, per l’ennesima volta, ad iniziare proprio dal San Marco, l’incomprensibile determinazione di procedere con lo smembramento del Cansiglio», avvertono gli ambientalisti.


Ancora più incomprensibile in questo momento – puntualizzano Boato e Gazzola - in cui un soggetto privato si è dichiarato disponibile a prendere in affitto la struttura e rimetterla a posto a proprie spese in cambio di un contratto sufficientemente lungo. «Sembrerebbe la soluzione ideale: non si aliena un pezzo di demanio, non si rompe un’unitarietà secolare unica in Italia, si rimette in funzione un albergo che potrà rivitalizzare l’economia locale senza spendere un euro di soldi pubblici, si dà un segnale importante di non procedere a colpi di svendita ma di voler conservare integro un importante patrimonio storico e naturalistico».


I due ambientalisti ricordano che tempo fa un assessore regionale aveva affermato che la vendita era necessaria affinché la giunta non dovesse essere chiamata a rispondere di danno erariale, ma ora che la possibilità di risolvere positivamente il problema esiste, mettendo davvero d’accordo tutti, cioè le richieste locali di un rilancio economico e anche quelle di conservazione dello stato attuale «potremmo essere noi ad accusare la giunta regionale di danno erariale», fanno sapere Boato e Gazzola, «richiedendo un intervento del governo. Si spera che a questo punto la Regione proceda in modo ragionevole, non ci obblighi a ricominciare con il digiuno a catena o a dover cercare soluzioni legali, iniziando un altro lungo contenzioso».


Domenica 12 novembre ci sarà il trentesimo raduno a Casera Palantina e, al ritorno, i manifestanti si fermeranno davanti al San Marco. «Davvero», si chiedono, «la Regione è tanto determinata ad aprire un contenzioso che, lo promettiamo, durerà a lungo? Siamo tornati in Palantina per 30 lunghi anni, dimostrando così tutta la nostra determinazione, fra trenta anni ci saremo ancora».


Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi