Humanitas, il patrimonio all’Usl e al volontariato

La Fondazione si è sciolta nei mesi scorsi: i 300 mila euro presenti nelle casse sono stati devoluti ai lavori sulla Rsa di Cusighe e al Comitato d’intesa
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. La Fondazione Humanitas si scioglie e devolve il suo patrimonio al Comitato d’intesa e all’Usl 1.

Una vita breve quella della Fondazione: nata nel 1999, avrebbe dovuto sopperire alla carenza di posti letto per persone anziane non autosufficienti in Cadore, tramite sinergie tra pubblico e privato. E invece niente di tutto questo è stato realizzato. I soci fondatori erano i 51 Comuni dell’Usl 1, l’azienda sanitaria, le sei Comunità montane, la Magnifica comunità del Cadore, soggetti privati, imprese, cooperative sociali, il Comitato d’intesa, la diocesi di Belluno-Feltre e il vescovo.

Tutti questi soggetti al momento della costituzione avevano depositato una somma (l’84% veniva dagli enti pubblici) pari a 600 milioni di vecchie lire, oggi 300 mila euro.

In tutti questi anni la Fondazione ha atteso che il Comune di Belluno decidesse come gestire il comparto anziani e di vedere come poteva andare quel sodalizio costituitosi in Cadore per la realizzazione di una casa di riposo. Situazioni che si sono protratte per tanto tempo: «Ho contribuito attivamente alla nascita di questa fondazione», precisa Renzo Zampieri, l’ultimo presidente, «perché credevo alla sua missione, non pensavo proprio di doverla chiudere. Quando abbiamo capito che non aveva senso andare avanti, ci siamo impegnati per far sì che il capitale di Humanitas venisse investito in progetti solidaristici; per questo abbiamo riversato l’intero ammontare al Comitato d’intesa, che ha poi girato i due terzi della somma all’Usl 1 e alla Conferenza dei sindaci per sistemare la Rsa di Cusighe, il centro riservato a disabili gravi e gravissimi».

«Per noi questo è un vero esempio di integrazione tra istituzioni e volontariato», ha commentato il presidente del Comitato d’intesa Giorgio Zampieri, che ha ringraziato la Fondazione per aver pensato a loro. «I lavori sono già partiti», fa sapere Carlo D’Arem, presidente dell’associazione Raggio di Sole che gestisce il centro di Cusighe. «È stata una vera manna dal cielo questa somma: ci ha permesso di rimettere in sesto la guaina del tetto, sistemare alcune pareti e tinteggiare la struttura».

Ma l’intervento non finirà qui, come anticipato dal direttore del servizi sociali dell’azienda sanitaria Carlo Stecchini e dal responsabile del settore Angelo Tanzarella. «Visto che con il ribasso della gara possiamo recuperare alcune migliaia di euro», dicono i due esponenti dell’Usl, «li investiremo nell’acquisto di parte dei letti del centro, che non avrebbe potuto avere queste migliorie senza l’intervento provvidenziale della Fondazione Humanitas».

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