I 150 anni dell’hotel Posta:«La famiglia è il caposaldo»

Grande festa e tanto pubblico ad Allegje per la ricorrenza della dinastia dei Pra. Bressa: «Hanno fatto della cultura dell’ospitalità la ragione di vita»

ALLEGHE. Sarà pur vero che all’hotel Posta c’erano le stalle e si scambiavano i cavalli, ma quelli di razza da sette generazioni sono sempre rimasti lì. Sono i Pra che ieri pomeriggio nel palazzetto dello sport di Caprile hanno festeggiato i 150 anni (1866-2016) del loro albergo con la musica della Banda di Livinallongo e alla presenza di un buon pubblico e di tante autorità, giunte per tributare l’omaggio al «coraggio», alla «caparbietà»,alla «lungimiranza», alla «sagacia», alla «passione» degli avi, dei contemporanei e, ne sono sicuri, dei discendenti. Prima di loro, di Floriano, di Sergio, di Alessandro, di Daniela e di Francesca, sul palco si sono succeduti Paolo Doglioni, presidente di Confcommercio Belluno, Federico Caner, assessore regionale al turismo, Siro De Biasio, sindaco di Alleghe, Daniela Larese Filon, presidente della Provincia, Gianclaudio Bressa, sottosegretario. Doglioni, per evidenziare la continuità dell'attività ha citato Churchill (“Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai totale: ciò che conta è il coraggio di andare avanti”) e Seneca (“La vita si divide in tre momenti: quello che fu, quello che è e quello che sarà”). Caner ha subito ricordato le lezioni politiche avute da Floriano Pra in Regione. «Oggi siamo sempre in contatto - ha detto - abbiamo bisogno di avere dei referenti: gente che abita e conosce la montagna. L’obiettivo di questa legislatura è di far ripartire la montagna veneta e il Bellunese. I piccoli e medi albergatori vanno aiutati».

Il sindaco di Alleghe ha espresso l'orgoglio della sua comunità per la gloriosa storia dell'hotel. Ha salutato Floriano come “autorità”, come cittadino attaccato alle proprie origini e come esempio da seguire. Una storia che, per Larese Filon, è stata così lunga perché la gestione dell'hotel «è sempre stata attenta alle richieste del turista». Infine Bressa, dopo aver ricordato le battaglie partitiche con Floriano, ne ha riconosciuto la capacità, da presidente della Comunità montana agordina, di aver fatto «crescere senza perdersi» l'Agordino che un tempo «era la più arretrata delle nostre vallate». «Settant’anni fa - ha aggiunto - la Costituzione diceva che l'Italia è fondata sul lavoro. Ma già 80 anni prima a Caprile il lavoro aveva fatto nascere l'hotel Posta, punto di riferimento per le Dolomiti e per le Alpi che ha saputo fare della cultura dell'ospitalità la propria ragione di vita».

La famiglia Pra è poi stata sollecitata da Mirko Mezzacasa a ricordare aneddoti gustosi e momenti difficili (le guerre, l'alluvione) fissati sul libro in edicola nei prossimi giorni. Sergio a cui quel panno rosso indossato d’estate da bambino aveva già fatto capire cosa vuol dire fare l’albergatore; Alessandro che è andato a Losanna «per vedere altre realtà» e che sa «che il cliente vede più cose di noi», Daniela protagonista dell'avventura dello Sport Hotel Europa, Francesca per cui Floriano e Marisa, «sono i miei nonni». E poi Floriano che ha fatto riapparire le figure del bisnonno Michele, del nonno Floriano, del papà Baldassarre. «Il nostro caposaldo - ha detto - è la famiglia: un cantiere che tutti ci invidiano».

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