I 600 anni della villa dell’Imperatore

BELLUNO. Per non dimenticarsi dei risultati raggiunti e di quanto successo in 6 secoli di storia. Ma anche un bel “test” per dimostrare che si può continuare ancora oggi la tradizione legata alla valorizzazione del territorio.
Con questo spirito Francesco Miari Fulcis ha deciso di organizzare un grande evento che avrà come cornice, il 25 e il 26 agosto, il complesso della Villa situata nel Borgo di Modolo, a Castion, una delle dimore storiche del casato che, stando alle cronache locali, ebbe le proprie origini nella città di Vicenza. La Villa e il Borgo saranno vestiti a festa per celebrare i primi 600 anni i nobiltà della famiglia Miari Fulcis.
Era infatti il 1412 quando Giovan Antonio Miari venne insignito del titolo di “Conte di palazzo” dall’imperatore Sigismondo D’Ungheria. «I preparativi stanno implicando un impegno non indifferente, ma la risposta che stiamo avendo è straordinaria: locale ma anche da parte di artigiani provenienti da Torino, Firenze, Napoli, solo per citare alcune città», sottolinea Francesco Miari Fulcis, uno dei membri della nuova generazione del casato che, dopo la morte del padre Giacomo, avvenuta nel 2003, ha ereditato quella che definisce la “Contea di Modolo”, dove porta avanti un’azienda agricola innovativa e si sta impegnando in un piano di miglioramento fondiario.
«L’intento è tenere viva una zona strepitosa e apprezzata, anche grazie alla presenza di aziende agricole attive», aggiunge il conte. «Al di là delle riserve che si possono esprimere, è necessario pensare a un nuovo modo di affrontare le cose: per uscire da questo vortice critico pensiamo in positivo. Il mondo è cambiato e bisogna puntare su uno spirito nuovo per risollevarsi».
Francesco Miari Fulcis – fratello di Isabella, Chiara e Andrea, il quale ha creato a Castion, in una delle tenute di famiglia, la “Nogherazza” - si divide tra Belluno e la Toscana, dove la Fattoria di Maiano, a 5 chilometri da Firenze, fa capo alla famiglia Fulcis allargata. Con la moglie Nicoletta ha quattro figli: i più grandi, di 25, 22 e 21 anni, sono già stati coinvolti nell’attività aziendale tra Firenze e Modolo. La più piccola ha 14 anni e ora è in Inghilterra. «Il grande riscontro per l’evento che stiamo organizzando è ciò che ci dà più gioia», precisa Miari Fulcis, «e che ci stimola a tenere alta l’“asticella”, per poter soddisfare le attese. Si tratta della “vera prima” per Modolo. Agricoltura, arte artigianato, sport, gastronomia troveranno spazio all’interno della Villa di Modolo e del Borgo». Luoghi amati da Castionesi e non soltanto.
Famoso è il “giro di Modolo”, meta di tante passeggiate: un percorso che 80 anni fa non esisteva e che fu creato dal nonno di Francesco Miari Fulcis tramite le operazioni di bonifica tra la I e la II guerra mondiale. E la Villa ha una lunga storia: le parti più antiche risalgono al 1644. L’ampliamento nel 1806, per opera di Andrea Miari. È una tra le 15 ville maggiori della provincia ed è compresa nella catalogazione delle cento ville venete di Antonio Canova. A partire dal 1875, per volere del Conte Francesco Miari Fulcis, professore di astronomia, si iniziarono a disegnare i diagrammi solari o meridiane. Nella Villa di Modolo sono in tutto sette, tuttora ben riconoscibili. Durante la prima guerra mondiale divenne ospedale da campo prima dei tedeschi (la cui presenza è ricordata purtroppo dai danni ancor oggi visibili ai caminetti di marmo) e poi degli italiani.
Ricostruito interamente tra il 1920 ed il 1940, il Borgo di Modolo diventò luogo di avanguardia dal punto di vista agricolo: dai primi anni Cinquanta del secolo scorso, infatti, il conte Giacomo introdusse la mungitura in automatico con produzione di burro e formaggio. Nel 1958 fece installare il primo impianto per la disidratazione dell’erba medica e negli anni Settanta diede avvio a un allevamento di cavalli purosangue inglese.
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