I bambini delle Gabelli a lezione di agricoltura bio

Sabato prossimo l’inaugurazione dell’orto didattico che fa parte del progetto “Coltivare la terra per coltivare i pensieri”. In estate ci penseranno i migranti

BELLUNO. Piccole mani che scavano la terra. Occhi curiosi, attenti, speranzosi di veder nascere una piantina dai semi appena piantati. Sabato 9 giugno alle 12 sarà inaugurato l’orto didattico realizzato nel giardino delle scuole Gabelli, all’interno del parco Città di Bologna. I bambini delle seconde hanno partecipato al progetto “Coltivare la terra per coltivare i pensieri”, promosso a livello nazionale da Natura sì e nel Bellunese portato avanti da Ariele-Natura sì, in collaborazione con gli agricoltori locali di Dolomiti bio.

All’inizio dell’anno scolastico sono state fatte alcune lezioni teoriche con gli agricoltori: «Si è parlato di ambiente, di bio, di stagionalità e dell’importanza di mangiare le verdure in base alla stagione», racconta Debora, referente del progetto per Ariele. «Si è cercato di sensibilizzare i piccoli sul rispetto dell’ambiente, su un’agricoltura che sia sostenibile per il territorio, non intensiva». Meglio ancora se biologica. In classe, poi, sotto la supervisione della maestra Lucia Molin Pradel i bambini hanno coltivato alcune piantine in vaso. E ora sono pronti per trapiantarle nell’orto didattico che sarà inaugurato sabato prossimo, alla presenza anche dei genitori che potranno così conoscere il progetto cui hanno partecipato i loro figli.

«Alle Gabelli non siamo riusciti a fare un orto a terra, abbiamo usato dei bancali dismessi per creare dei cassoni all’interno dei quali sarannomesse le piantine», continua Debora. Cetrioli, fagioli, zucchine: quello alle Gabelli sarà un orto didattico ricco e colorato.

Ma sabato 9 giugno terminano le lezioni. Chi si occuperà dell’orto durante i mesi estivi? Grazie alla collaborazione della Croce blu, alcuni dei richiedenti asilo si prenderanno cura delle piantine, così a settembre i piccoli studenti troveranno il loro orto in perfette condizioni. Senza contare che l’iniziativa assume a questo punto anche un valore sociale.

Il progetto “Coltivare la terra per coltivare i pensieri” è stato avviato tre anni fa. Per le Gabelli si tratta del primo anno, è già attivo a Limana, Sedico e a Castion. In Valbelluna si è deciso di non fare l’orto didattico, ma di coltivare le piantine in vaso. Ogni bambino al termine delle lezioni se ne porterà a casa una, per occuparsene durante l’estate. A Castion, invece, i piccoli studenti hanno lavorato la terra piantando alcune piante, e durante l’estate sarà la Croce blu con i richiedenti asilo a gestire l’orto.

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