I cadorini: «Papa ritorna»
Ma l’altitidine è un vero problema per la sua salute
Il Papa in Cadore
VIGO DI CADORE.
Vigo ha festeggiato gli 800 anni di vita e Sant’Orsola sotto il segno del papa. Che ha inviato una benedizione e che, attraverso il segretario mons. Georg, ha ringraziato per l’accoglienza dell’estate scorsa. Ma che non ha lasciato intendere l’intenzione di ritornare. E non perché la località non gli piacesse. Anzi. Ma per l’altitudine. Troppi i mille metri per il suo cuore. Erano eccessivi a Introd, in Valle d’Aosta. Lo sono anche quelli di Mirabello. La pressione, l’anno scorso, si è fatta sentire. Ed ecco la scelta di una quota quasi collinare, Bressanone. Ieri, il presidente Reolon e il comandante della Forestale, De Nicolò, si sono confidati: «Tutto era pronto per accoglierlo di nuovo, ma all’ultimo momento...». E i cadorini in coro: «Papa ritorna».
Il Papa.
Manifesti, santini, cartoline, calendari: Vigo di Cadore rivive la visita di Benedetto XVI alla chiesa di Sant’Orsola, l’anno scorso, al termine della sua vacanza a Lorenzago.
C’è ancora commozione in paese. Commozione che si è di nuovo materializzata, ieri sera, quando è stata data lettura della pergamena inviata dal Vaticano, con la benedizione di Ratzinger. «In occasione della celebrazione il 6 aprile 2008», ecco il testo, «di un solenne pontificale presieduto dal vescovo diocesano mons. Giuseppe Andrich per commemorare gli 800 anni di storia della comunità di San Martino in Vigo di Cadore, reso ancora più solenne dall’arrivo da Colonia della reliquia di Sant’Orsola, imparto di cuore una particolare benedizione apostolica al pievano don Andrea Constantini e all’intera comunità e mentre la estendo a quanti partecipano ai festeggiamenti invoco una speciale effusione di lumi e doni divini».
Don Constantini, aprendo la cerimonia, ha evidenziato puntualmente la “data storica” che il suo popolo festeggiava. «Questi 800 anni li vogliamo continuare», ha significativamente sottolineato.
Padre Georg.
Al termine della solenne concelebrazione (con i vescovi Andrich e Padoin, una ventina di sacerdoti, da Cortina al Comelico), cui hanno assistito fra gli altri il presidente della provincia, Reolon, il presidente della Comunità montana Da Deppo, quello della Magnifica, D’Andrea, numerosi sindaci, De Nicolò del Cfs ed altre autorità), è stata data lettura anche del messaggio inviato da monsignor Georg Ganswein, segretario del pontefice.
«Ricevere la sua lettera e il suo cortese invito», ha scritto al pievano don Constantini, «mi ha fatto molto piacere, innanzitutto perché mi ha ricordato i bei giorni passati la scorsa estate in Cadore, che hanno reso possibile il nostro incontro, e la calda accoglienza dimostrata al santo padre ed a me da tutti voi; in secondo luogo perché apprendo che quei giorni sono stati così fecondi di iniziative e opportunità nuove per la sua parrocchia e per il paese di Vigo di Cadore».
Monsignor Georg si dice dispiaciuto di non poter essere presente, ma assicura la sua presenza nel ricordo.
Il cardinale.
Al termine della cerimonia la reliquia di Sant’Orsola è stata portata solennemente in processione fino all’omonima chiesa. Insieme alla reliquia anche la riproduzione della barca della santa.
Suggestivo il rito sacro, svoltosi alla luce delle torce. In quota, dopo la neve, sul far del tramonto, gli ultimi raggi di sole hanno illuminato le cime del Cridola e del Tudaio. Mons. Paul Knopp, canonico di Colonia, ha letto un testo di accompagnamento della reliquia da parte del cardinale Joachim Meisner. «Vigo di Cadore e Colonia», afferma il porporato, «hanno un legame spirituale per il culto comune di Sant’Orsola, che ha ricevuto una sottolineatura speciale dalla visita del papa alla vostra bellissima chiesa».
Il porporato si augura fra l’altro che «l’unità delle nostre chiese risplende sia per la testimonianza di Sant’Orsola che per il legame del successore di San Pietro».
Ed ecco tutti augurarsi che Ratzinger ritorni in Cadore per le vacanze del prossimo anno. «Tutto era pronto per ospitarlo anche quest’estate», conferma De Nicolò, comandante della Forestale e anima dei soggiorni pontifici a Lorenzago.
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