I cafoni conquistano la Grotta Azzurra
BORGO VALBELLUNA
Il turismo cafone conquista anche la Grotta Azzurra di Mel. «La tabellonistica presente alla grotta azzurra, con le varie simbologie relative all’ordinanza in vigore, spiega chiaramente che in quel tratto di torrente non si può fare il bagno. Ma in molti fingono di non vedere».
Le parole dell’assessore comunale all’ambiente Simone Deola non lasciano spazio a dubbi: nella grotta azzurra è vietato fare il bagno, per i danni che questa attività potrebbe apportare al delicato ecosistema. In pericolo il gioiello dalle acque turchesi, nascosto tra i boschi della Valbellluna, tra l’abitato di Villa di Villa e il castello di Zumelle, raggiungibile a piedi partendo proprio dall’antico maniero, dove è obbligatorio lasciare le auto (ci sono stati, anche in questo caso, i soliti cafoni che hanno lasciato l’auto lungo il tragitto). Così il Comune sta pensando di passare al contrattacco, inasprendo le sanzioni per i trasgressori e regolamentando l’ingresso alle grotte con un biglietto.
Il turismo cafone
In questi giorni il luogo è letteralmente preso d’assalto dai turisti, bellunesi e non, che, incuranti dei divieti presenti, utilizzano lo specchio d’acqua per fare un bagno, abbandonando rifiuti qua e là, in maniera incontrollata. Tra le possibili soluzioni, oltre al rafforzamento dell’ordinanza, non è esclusa l’entrata a numero chiuso per turisti e non residenti. «Per il sito naturalistico», prosegue Deola, «vige un’ordinanza che tra le altre cose vieta la balneazione insieme ad alcune prescrizioni per l’accesso in sicurezza, quali l’utilizzo di calzature adeguate, il cane al guinzaglio e il divieto di entrare con passeggini. bambini accompagnati. Regole che vanno rispettate e che sono dettate da due motivazioni: sicurezza e salvaguardia naturalistica».
Ma quali sono le progettualità future legate allo sviluppo dell’area?
«Senza dubbio la tutela della diversità biologica e naturalistica del sito, alla pari di quella geologica», spiega l’assessore. «Gli stessi concetti valgono anche per i Brent de l’Art e per le altre mete naturalistiche del territorio comunale. Concetti che verranno rafforzati, alla pari delle prescrizioni riportate sulle tabelle. Vorrei sottolineare che queste non sono dettate da eccessiva scrupolosità. Pensate cosa potrebbe succedere», sottolinea Deola, «se tutte le centinaia di turisti che in questi giorni frequentano il sito, decidessero di fare il bagno: le grotte azzurre sarebbero fortemente a rischio e ciò come amministrazione non possiamo permetterlo».
Biglietto e infopoint
La valorizzazione passerà anche attraverso alcune azioni. «Vista la scarsa attenzione dei turisti nei confronti dell’ambiente», aggiunge Deola, «stiamo valutando la possibilità di regolamentare l’accesso alla grotta azzurra mediante un ingresso controllato con biglietti, che miri all’ottemperanza delle regole. Al tempo stesso, apriremmo anche un punto informativo che fornisca informazioni sulle particolarità del sito, sensibilizzando così i visitatori e fornendo loro una più ampia conoscenza di quella che è l’area d’insieme». —
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