I “campioni per sempre” di Lillehammer hanno rivissuto la loro storica impresa

CORTINA
Quattro “campioni per sempre” (come titolò “La Gazzetta dello Sport”), che il 22 febbraio 1994 fecero piangere i sovrani norvegesi dello sci di fondo, si sono ritrovati ieri sera all’hotel de la Poste di Cortina. Per celebrare, nella prima città italiana sede olimpica, uno dei trionfi più grandi dell’Italia alle Olimpiadi, ovvero il successo della 4x10 km ai Giochi di Lillehammer..
Maurilio De Zolt, Marco Albarello, Giorgio Vanzetta e Silvio Fauner sono stati ospiti della delegazione di Cortina dell’Accademia italiana della cucina. Un serata di grande intensità, nel centro ampezzano che vive tra i preparativi per i Mondiali del 2021 e la candidatura per i Giochi Olimpici del 2026. «Abbiamo voluto questa serata perché i 25 anni da Lillehammer non potevano non essere celebrati» ha spiegato Monica De Mattia, responsabile della delegazione ampezzana, «e anche perché lo sport è cultura: dell’applicazione, della costanza, del sacrificio». Una serata, quella di ieri, nella quale i quattro azzurri, presentati dal cantore degli sport invernali, Giovanni Viel, si sono raccontati. E che hanno svelato episodi poco conosciuti.
Come ad esempio il fatto che quella staffetta rischiò di non partire. «La mattina della staffetta di Lillehammer, dovevamo partire dall’albergo alle 9 e io alle 8. 45 stavo ancora dormendo! Mi svegliò un allenatore», ha raccontato Silvio Fauner. «Lo sprint con il quale ho bruciato Bjoern Dahelie? Credo di aver vinto prima, quando al culmine dell’ultima salita Dahelie, che non era riuscito a staccarmi, mi guardò: nei suoi occhi lessi la paura». «L’idea sulla quale stavamo ragionando noi e lo staff era quella di far partire Silvio in prima frazione e a me assegnare l’ultima», ha raccontato Maurilio De Zolt, «e la scelta aveva una sua logica, perché Silvio in classico era forte e ci avrebbe permesso di rimanere attaccati ai migliori in quella che era una frazione delicatissima. Però, se Silvio avesse fatto il lancio, avremmo avuto ottime probabilità di finire sul podio, ma possibilità zero di vincere l’oro. Allora ho detto che avremmo dovuto rischiare il tutto per tutto: se fossimo stati bravi a resistere in scia ai primi fino alla quarta frazione, poi Silvio in volata avrebbe potuto giocarsela, cosa che né io né gli altri avremmo mai potuto fare. Così alla fine è stato. Io sono uscito ultimo al lancio, ma già al culmine della prima salita ero terzo. Ho dato il cambio ad Albarello con 7, 8” . Poi, sapete come è andata a finire. Dopo due argenti sono riuscito finalmente a mettermi al collo il metallo più prezioso».
La staffetta di Lillehammer, oltre che nelle parole dei quattro campioni, è poi rivissuta a tavola. Ciascun olimpionico infatti ha suggerito una pietanza: Maurilio De Zolt il “lancio” con l’antipasto, Marco Albarello il primo piatto, Giorgio Vanzetta il secondo mentre a Silvio Fauner è toccato lo “sprint” del dolce. Alla serata sono intervenuti, tra gli altri, diversi appassionati del fondo ampezzano, così come il sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina e l’amministratore delegato di Cortina 2021 Valerio Giacobbi. —
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI .
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi