I centri di scambio sempre più gettonati da famiglie e stranieri

Oltre duemila nuclei girano intorno a “Mi a ti - ti a mi” La solidarietà vola: nel 2014 ricevuti ben 38 mila oggetti

BELLUNO. Oltre duemila famiglie frequentano stabilmente i centri di scambio “Mi a ti – ti a mi”, che nel 2014 hanno ricevuto complessivamente 38 mila oggetti e ne hanno distribuiti 30 mila. Numeri che testimoniano il successo dei centri di scambio, realtà ramificate sul territorio provinciale e nate nell'ambito del progetto “Qui ci siamo”.

A dieci anni dall'intuizione che ha portato alla creazione di questa iniziativa, è tempo di bilanci e di guardare al futuro. I centri di scambio attivi sono quattro e si trovano a Ponte nelle Alpi, Limana, Sedico e Castion (ultimo nato). A breve partirà un’esperienza analoga ad Agordo. Per i primi tre anni il progetto è stato finanziato dalla Regione, poi è subentrato il Centro servizi per il volontariato, che si dice disponibile a contribuire ancora, anche se i centri di scambio ormai sono a regime e hanno gambe per correre da soli. Merito delle cinquanta e più volontarie che li gestiscono, e che oltre a raccogliere vestiti, giocattoli, carrozzine, passeggini e altro materiale per bambini fino a 12 anni, intercettano i bisogni della comunità e offrono risposte.

«Ci sono mamme che chiedono di organizzare cineforum per confrontarsi sui temi educativi», spiega la coordinatrice del progetto, Marcella De Pra. «Altre chiedono occasioni di incontro per loro e i figli». Bisogni che testimoniano la necessità di creare relazioni.

A Ponte nelle Alpi è stato fatto un intenso lavoro sull'integrazione delle famiglie straniere, come a Castion. Perché in un centro di scambio non ci sono solo oggetti materiali, ma molto altro. Si creano relazioni fra persone che, spesso, hanno bisogno anche solo di una parola, di essere coinvolte in un'iniziativa per sentirsi meno sole. Ogni centro ha realizzato anche nel 2014 iniziative specifiche con piccoli gruppi di mamme, sia italiane che straniere: ad esempio laboratori, feste di compleanno condivise, piccole conferenze e scambi su argomenti di vita riguardanti i figli e proposte dalle famiglie, feste interculturali.

Fra le volontarie, tutte donne dai 30 anni in su, molte sono le straniere che hanno deciso di cominciare a dare una mano proprio perché a loro volta ne hanno ricevuta una. In dieci anni l'attività di scambio di materiali è stata sempre crescente. Nel 2014, con quattro centri attivi, ci sono stati 3400 accessi per donare materiale, altri 2800 per riceverne. In tutto fra Ponte nelle Alpi, Limana, Castion e Sedico sono arrivati oltre 38 mila pezzi, suddivisi fra vestiti (0-12 anni), giocattoli, passeggini, carrozzine, ovetti, oggettistica per l'infanzia. Di questi, oltre 30 mila sono stati donati alle famiglie che si sono rivolte ai centri di scambio.

Alessia Forzin

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