I cervi sono novemila molti anche i cinghiali

In una riunione con gli agricoltori, intanto, sono state approfondite le richieste di risarcimento per i danni subiti. Quattro pratiche allo studio riguardano i lupi

BELLUNO. La popolazione di cervi in provincia è molto elevata. Lo dicono i conteggi che hanno visto impegnate lo scorso mese più di 300 persone, tra cacciatori e Polizia provinciale che li coordina.

«Nelle ore notturne dei quattro giovedì di aprile, sul ricaccio del primo verde, si sono perlustrati 110 percorsi prestabiliti, per circa 600 km», fa presente Vendrami. «Il tutto seguendo la metodologia scientifica dell'Ispra», fa eco il consigliere provinciale Svaluto.

Sono più di 5.800 i cervi contati, distribuiti su tutto il territorio provinciale. «Considerando che la popolazione è superiore e che il conteggio non è stato fatto nei parchi, possiamo dire che la presenza di ungulati, se è in linea con lo scorso anno, si avvicina ai 9 mila esemplari», dice Pasa. «La crescita è costante e si è raggiunta la massima "capacità portante" del territorio. I piani prevedono un abbattimento del 20-25%, che è stato realizzato per circa l'80%».

Ma oltre alle specie autoctone, ci sono anche quelle estranee all'ecosistema (le alloctone): è il caso del muflone e del daino. Ma soprattutto del cinghiale.

«La situazione è ora sotto controllo», affermano dalla Provincia, «siamo riusciti a confinare la popolazione e l’obiettivo è arrivare a un’eliminazione».

Cervi e cinghiali sono stati messi "sotto la lente" nell’incontro tenutosi martedì a Villa Patt. Incontro in cui gli agricoltori hanno sottolineato il problema dei danni causati dalla fauna selvatica. Le richieste di risarcimento vengono inoltrate alla Provincia, che istituisce la pratica, insieme alla Polizia provinciale accerta i danni, stabilisce se sono provocati da animali selvatici e poi trasmette tutto in Regione, che rimborsa con le risorse inserite in un apposito fondo.

«Le richieste di risarcimento sono aumentate», sottolineano Svaluto, Pasa e Da Rold, «da 57 del 2014 a 74 del 2015 e a 86 del 2016. La cifra del danno accertato nel triennio 2014-2016 è di 95.818 euro per il cervo; 47.893 per il capriolo; 60.123 per il cinghiale; 10.492 per volpe e faina; 621 per corvidi; 1.775 per altri animali selvatici. In totale quasi 217 mila euro».

Per il caso specifico del lupo, le pratiche allo studio in Provincia sono attualmente quattro. I risarcimenti per il 2016 hanno coperto il 55% dei danni e il 90% dei sistemi di prevenzione (come, per esempio, i recinti). La percentuale di rimborso è in crescita (nel 2014 era del 13%), ma secondo Svaluto Ferro è necessario incrementare il fondo regionale.

«Sarebbe utile prevedere delle misure apposite all'interno del Piano di sviluppo rurale. Altrimenti il risarcimento non compensa l'effettiva perdita subita da allevatori e agricoltori. Perdita che, tra l'altro, non è soltanto economica. È assolutamente necessario fare un passo avanti». (m.r.)

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