I circoli blindano De Menech ma serve una rosa

BELLUNO. Unanime sostegno alla candidatura di Roger De Menech, ma servono anche altri nomi. Riunione operativa, giovedì sera, del Partito Democratico bellunese, che ha riunito nella sede provinciale...
BELLUNO. Unanime sostegno alla candidatura di Roger De Menech, ma servono anche altri nomi. Riunione operativa, giovedì sera, del Partito Democratico bellunese, che ha riunito nella sede provinciale tutti i segretari di circolo per fare il punto sulla situazione del Pd a livello nazionale e per parlare di candidature. «È stato un incontro molto produttivo e con una bella partecipazione (solo due gli assenti giustificati)», spiega la segretaria provinciale Erika Dal Farra. Il partito ha qualche giorno in più per la chiusura delle liste, visto che Renzi ha spostato dal 20 al 26 gennaio, la data ultima per le decisioni finali, ma questo non fa che prolungare le inquietudini.


«Tutti i segretari di circolo», dice ancora Dal Farra, «confermano la loro fiducia in De Menech e sperano che sia candidato in una posizione “sicura”, considerando che potrebbe esserci una riduzione importante dei seggi del Pd nel Veneto. La riconferma di De Menech è sostenuta da tutti e il suo consenso è vasto. È necessario, però, che ci teniamo pronti con altri nomi, perché è molto probabile che ci siano altri posti in lista per il bellunese. Ho sollecitato i segretari ad avanzare le loro proposte, l’ideale sarebbe avere una rosa di quattro nomi: due donne e due uomini». Oggi è in programma un’assemblea regionale dalla quale dovrebbe uscire un quadro un po’ più preciso della scacchiera veneta e il 17 l’assemblea provinciale si riunirà di nuovo per la formazione della rosa definitiva.


Considerando che De Menech è pontalpino, l’idea è quella di proporre nomi delle altre vallate. Una delle ipotesi è che Belluno potrebbe avere il terzo posto nelle candidature al Senato.


I segretari Pd hanno parlato anche della campagna elettorale: «Siamo convinti di lasciare un Paese con più diritti», conclude Dal Farra. «Parleremo di quello che avremmo voluto fare, di quanto fatto e di quello che vogliamo ancora fare. Quindi la parola “fare” sarà il mantra della campagna elettorale Pd e credo che nel bellunese abbiamo più di una apertura di credito per i risultati che abbiamo ottenuto».
(i.a.)


Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi