I cittadini portano Terna al Tar «Le linee vanno interrate»
Sarà il Tar a decidere il futuro del progetto di razionalizzazione della rete elettrica nella media valle del Piave. I cittadini che da anni chiedono di rivederlo interamente sono pronti a fare ricorso. La soluzione scritta nel protocollo d’intesa firmato fra la Regione e Terna «non è quella che chiedevano i territori, che sono stati scavalcati», dicono. Oltre al ricorso, i comitati (riuniti sotto l’ala di Vivaio Dolomiti) stanno organizzando una manifestazione a Venezia con il coinvolgimento dei cittadini del Trevigiano e una class action contro Terna ed Enel per tutti i disagi patiti dal Bellunese in questi anni.
«Non possiamo accettare di essere presi in giro», spiegano i cittadini. «Per anni Terna ha smentito che l’intervento previsto nel nostro territorio fosse un’interconnessione con l’Austria, ma nella delibera della Regione con la quale si approva l’accordo si legge “Non è più prevista la realizzazione di una nuova linea di interconnessione a 380 kV fra il Veneto e l’Austria, così come riportato nel Piano di sviluppo 2018 di Terna”. Quindi l’idea c’era eccome».
Il ricorso
I cittadini sono pronti, l’avvocato pure. «Ci aspettiamo che i Comuni di Belluno e Limana sostengano il ricorso», spiega Gianni Pastella, portavoce dei comitati. «E anche i Comuni di Perarolo e Longarone e la Provincia. La linea fra Perarolo e Belluno deve essere completamente interrata, così da risolvere anche tutti i problemi che ci sono a Soverzene. Tutti ci ricordiamo cosa è accaduto a fine ottobre, o nel 2013, con gli alberi caduti sulle reti. Non possiamo continuare a rimanere in questa situazione e la soluzione prospettata con l’accordo firmato fra Terna e la Regione non basta».
Il progetto va rifatto, le alternative ci sono: «Tutta la linea che arriva a Scorzè può scendere lungo il corridoio dell’autostrada, ma può anche agganciarsi alla linea esistente a Nove. Scelga Terna la soluzione migliore», continua Pastella. «Per anni Terna ha detto che interrare era impossibile nella zona di Andreane e invece abbiamo scoperto che si può fare. Del resto sul Passo Resia (in conferenza stampa sono state mostrate delle slide di Terna in merito a questo progetto, ndr) è stata interrata una 220 kV, con scavi lungo le strade profondi 4 metri e campi elettromagnetici che così rientrano nei limiti di legge».
La manifestazione
«Nell’allegato alla delibera regionale si parla di progettazione partecipata, di coinvolgimento degli enti locali negli interventi sulla rete elettrica, ma la nostra Provincia è stata completamente bypassata», aggiunge Pastella. Il disappunto sarà palesato con una manifestazione in laguna, che vedrà il coinvolgimento anche del territorio trevigiano, perché la linea Soverzene-Scorzè attraversa dodici comuni della Marca. Si tratta di Cison di Valmarino, Follina, Farra e Pieve di Soligo, Sernaglia della Battaglia, Nervesa, Giavera del Montello, Volpago, Trevignano, Paese, Morgano e Zero Branco. La linea è depotenziata dal 2003, «ma dopo la razionalizzazione nella media Valle del Piave sarà riattivata, sennò perché la fanno?», si chiedono i cittadini. «Forse la Regione non lo sapeva, quando ha firmato l’accordo con Terna».
Class action
I comitati lanceranno anche una class action, contro Terna e Enel, per i disagi elettrici (come i blackout) subiti dal Bellunese in questi anni. «Ci aspettiamo un ruolo di coordinamento della Provincia, visto che deve rappresentare tutto il territorio». Saranno avvisati anche i sindaci dei comuni che hanno avuto le maggiori criticità e i cittadini, e ogni euro che sarà raccolto con questa azione sarà devoluto ai territori che sono stati devastati dal maltempo di fine ottobre.
«Faccio un appello anche al Prefetto, che proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) ha comunicato di aver chiesto a Terna un attento monitoraggio delle reti di alta tensione in previsione della nevicata in arrivo. Chiedo di convocare un tavolo per la sicurezza del nostro territorio», aggiunge Pastella.
unità
Al tavolo ieri erano seduti i cittadini di Belluno, del Castionese, di Andreane, Levego, Limana, Ponte nelle Alpi. «Siamo stati presi in giro per anni», spiega Gigi Fontana, residente ad Andreane. Qui la linea sarà interrata, ma «non è sufficiente. Questo progetto non va bene per il nostro territorio», aggiunge.
«Bisogna guardare a tutto il territorio, non solo ad un pezzo quando si parla di reti elettriche, che sono tutte collegate», spiegano i rappresentanti di Limana. Concordano i cittadini di Ponte nelle Alpi presenti: «Il territorio va liberato dai tralicci, ma non spostando i problemi», dicono. —
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