I Club alpini di tutto il Triveneto dicono “no” al raduno dei quad

Le associazioni puntano il dito sulle autorizzazioni concesse dagli enti sia veneti sia trentini «Concordanza interregionale per una iniziativa ambientalmente e culturalmente inaccettabile»

FALCADE. Era pesante il no degli ambientalisti ai quad su e giù per la valle del Biois, fino alla vetta del Col Margherita. Pesa il doppio, anzi di più, quello dei club alpinistici, a cominciare dal Cai, di tutto il Triveneto, da Bolzano a Trieste, da Trento a Udine, passando per il Bellunese. Un no rotondo a “Quad in quota”, la manifestazione del 10 e 11 giugno, agli organizzatori, ma anche ai sindaci e alle autorità che hanno autorizzato. «Le associazioni alpinistiche dell’area dolomitica esprimono la più netta contrarietà alla manifestazione», si legge infatti in una dura nota diffusa ieri sul 2° raduno dei quad che vede ben oltre 50 di questi veicoli partire dall’Agordino e percorrere quasi 100 km, dei quali ben 70 sterrati in area dolomitica, utilizzando strade per lo più forestali, piste, pascoli.

Inaccettabile ambientalmente perché il passaggio di tanti mezzi su strade dedicate all’uso forestale e su piste da sci fino ad arrivare ai 2550 metri di Col Margherita determina impatti pesanti. Inaccettabile culturalmente perché quei luoghi delicati «vanno percorsi con l’attenzione, il rispetto e la misura che meritano».

Francesco Dal Mas

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