I computer sequestrati al riesame

Gli indagati chiedono la restituzione ma c’è anche un’altra inchiesta

MEL. Ridateci i computer sequestrati. Il maresciallo dei carabinieri di Mel, Cosimo Fanigliulo e il comandante della polizia locale Fabio Cavalet si sono rivolti al riesame, tramite i rispettivi avvocati Danilo Riponti di Conegliano e Maurizio Paniz di Belluno. La vicenda è quella della multa presa dal militare per eccesso di velocità e pagata chissà perché dal capo dei vigili urbani, con tanto di tre punti in meno sulla sua patente. Il pronunciamento del tribunale è atteso per mercoledì prossimo. I due sono indagati dalla procura della Repubblica di Belluno per omissione d’atti d’ufficio, abuso d’ufficio e falso in atto pubblico ed è stato il procuratore capo Francesco Saverio Pavone in persona a visitare la caserma dell’Arma e la sede del comando della polizia locale, accompagnato da una pattuglia della guardia di finanza, acquisendo anche degli atti, oltre ai due personal computer posti sotto sequestro. C’è anche un terzo indagato, il sindaco di Lentiai, Armando Vello, ma per favoreggiamento personale. Non c’entra niente con la multa, ma ne avrebbe parlato con Fanigliulo e Cavalet, dopo essere stato sentito come persona informata sui fatti, negli uffici della procura.

La multa è del 18 settembre di due anni fa e la notifica risale a dicembre: eccesso di velocità compreso tra i 10 e i 40 chilometri orari, il che significa 168 euro da pagare e tre punti sulla patente da togliere. L’importo è stato regolarmente versato e questo non è in discussione, ma i 17 punti residui sono quelli sul documento di guida di Cavalet e non di Fanigliulo, come sarebbe stato normale. Come mai il comandante si è intestato la sanzione fatta da un suo sottoposto al pari grado della stazione zumellese? In fondo, non si trattava di un importo esagerato e tre punti da scontare non possono diventare una tragedia. È quello che la procura sta cercando di capire, mettendo in campo le fiamme gialle, nel ruolo di polizia giudiziaria.

Peraltro quella della multa non è l’unica inchiesta in piedi. Ce n’è anche un’altra, della quale però non è ancora stato possibile sapere di più.

Gigi Sosso

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