«I confini non muteranno»

De Menech (Pd) punta sul riconoscimento che i territori sono diversi

BELLUNO. È l’area vasta il futuro della provincia di Belluno e dei territori di montagna confinanti con uno Stato estero. Il deputato del Partito Democratico Roger De Menech spiega come ci si è arrivati e cosa dovrebbe succedere dopo un’eventuale vittoria del Sì al referendum di domenica prossima: «Vanno considerate due premesse. Da una parte c’era l’intenzione di tutte le forze politiche, ormai da anni, di eliminare le Province; dall’altra il governo aveva la volontà di costruire un nuovo organismo di coordinamento territoriale. Nella genesi della riforma costituzionale entra la riforma Delrio del 2014, che ha differenziato le tre aree montane confinanti con l’estero, cioè le province di Belluno, Sondrio e Verbania, rendendole diverse da tutte le altre. Nel quarto comma dell’art. 40 della riforma diamo la competenza dell’inquadramento generale delle aree vaste allo Stato e dell’inquadramento particolare alle Regioni. È una legge dello Stato a definire le aree vaste e in questo momento si tratta della legge Delrio».

Cosa sarà nella pratica un’area vasta?

«Un ente così come lo ha definito la Delrio. Per ora quindi sarà un ente non elettivo, carattere che non è dato dalla Costituzione, ma le stesse Province non sono sempre state elettive nella storia. Sarà bontà della politica decidere cosa succederà delle aree vaste. Dal 1948 ad oggi non sempre le Province sono state efficaci nella loro azione amministrativa e i referendum per il passaggio ad altra Regione, fatti nel bellunese quando una Provincia elettiva c’era, lo dimostrano. La vera opportunità di differenziare Belluno da tutto il resto del Paese ci viene dall’area vasta concepita in questa riforma costituzionale».

Molti temono che i confini dell’area vasta montana bellunese verranno estesi al resto della montagna veneta. È così?

«La riforma Delrio ha già inquadrato con precisione i confini di Sondrio, Belluno e Verbania. Oggi il confine dell’area vasta bellunese è dato e preciso, non è assolutamente vero che l’area vasta andrà dalla Lessinia a Sappada, nè che Belluno perderà la sua rappresentanza politica o amministrativa».

Se l’area vasta verrà definita dalle leggi ordinarie dello Stato, è possibile sperare che in futuro questo ente torni ad essere elettivo?

«Nulla lo esclude, tutto dipende da cosa deciderà di fare la politica e da quali leggi verranno scritte per le aree vaste. Lo Stato e le Regioni di appartenenza potranno indicare un nuovo percorso, ma nel frattempo le funzioni delle aree vaste sono già definite e non vi sono grandi differenze da quanto abbiamo già visto negli ultimi due anni». (i.a.)

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