I corpi ritrovati nudi difficile identificare due delle tre vittime
SAN VITO DI CADORE. Nudi, con addosso solo qualche brandello di quelli che erano i loro vestiti. Con i volti deturpati, le mani e i piedi incastrati tra le rocce che li avevano trascinati via. Privi anche dei documenti.
I soccorritori li hanno trovati così i corpi delle tre persone che hanno perso la vita martedì sera, quando il monte Antelao ha scaricato a valle una colata di fango e pietrame che ha spazzato via la seggiovia San Marco e il suo piazzale, dove erano parcheggiate le auto di escursionisti e operatori dei rifugi della zona.
Identificato con certezza un solo corpo, quello del ceco Zdenek Balvin, 54 anni, il cui riconoscimento è stato effettuato ieri pomeriggio dalla moglie, la 42enne connazionale che martedì sera era stata miracolosamente estratta viva dai rottami della sua auto, trascinata per quasi un chilometro lungo il torrente Rù Secco. La coppia si trovava all’interno del veicolo, parcheggiato proprio nel piazzale della seggiovia San Marco quando è stata investita dalla frana. «Ho tenuto la mano di mio marito finchè ne ho avuto la forza, poi l’ho persa», ha riferito la donna, in lacrime, ai sanitari del pronto soccorso di Pieve di Cadore, dove era stata trasportata per i sintomi di un’ipotermia.
Non è ancora stata accertata l’identità, invece, degli altri due corpi rinvenuti ieri mattina lungo la colata di fango e pietre: quello di un uomo sulla quarantina e di una ragazza. Anche se il ritrovamento, ieri pomeriggio, di un documento di identità appartenente a un quarantenne tedesco (per il quale non è stata presentata denuncia di smarrimento) lascerebbe pensare che le vittime ancora senza un nome possano essere due turisti provenienti della Germania. Pista seguita anche dagli investigatori, come confermano i controlli avviati dai carabinieri con l’Interpol in Germania.
Inizialmente era trapelata la voce che uno dei due corpi fosse quello di una quattordicenne, ma ulteriori accertamenti sul cadavere, nonostante le tumefazioni, farebbero propendere per una persona più adulta, sui 20 anni. Potrebbe trattarsi della compagna del
A non far sbilanciare le forze dell’ordine sull’identità dei due corpi, entrambi ritrovati lungo la colata che ha invaso il letto del torrente Rù Secco (prima la donna, poco prima delle 9 di ieri nelle vicinanze del cimitero, più a valle e intorno alle 11 l’uomo, a solo un centinaio di ieri dalla piazza centrale di San Vito), rimane l’assenza di segnalazioni di persone scomparse alle forze dell’ordine italiane, aspetto che aveva da subito fatto scartare l’ipotesi che si trattasse di due connazionali. (ma.ce.)
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