I coscritti della classe ’40 aiutano i malati di Sla
BELLUNO. L’età avanza, dalle cene si è passati ai pranzi, fino a quando è stato sempre più difficile riuscire ad organizzare un momento conviviale che riunisse tutti i coscritti. La classe ’40 ha...
BELLUNO. L’età avanza, dalle cene si è passati ai pranzi, fino a quando è stato sempre più difficile riuscire ad organizzare un momento conviviale che riunisse tutti i coscritti. La classe ’40 ha concluso le sue attività e ha deciso di farlo pensando a chi è meno fortunato. Tutto quello che rimaneva in cassa, frutto delle offerte dei coscritti, è stato donato all’Aisla, l’associazione che si occupa dei malati di Sla (sclerosi laterale amiotrofica) e che offre un supporto anche alle loro famiglie. La donazione, duemila euro, sarà usata sul territorio, assicura il presidente Luciano Tulimiero: saranno acquistate apparecchiature per l’ospedale o saranno aiutate le famiglie che si trovano ad affrontare questa malattia.
«L’ultimo versamento della nostra storia lo facciamo all’Aisla», spiega il referente della classe ’40, Gilberto Colle. Una storia iniziata quarantuno anno fa, nell’attività di barbiere di Colle a Baldenich. Lì si riunì per la prima volta un gruppo di amici, di coscritti. Nel 1975, ad una delle prime cene, erano in 75. Ma negli anni il gruppo è cresciuto, fino a toccare il record di 258 partecipanti al momento conviviale annuale. In media hanno partecipato alle cene 138-140 persone.
È durante questi momenti che i coscritti raccoglievano donazioni, che per anni hanno girato a varie associazioni del territorio per aiutare chi aveva bisogno. «In 41 anni abbiamo donato 18 mila euro», ricorda Colle. Anche l’Asla aveva già beneficiato di un contributo, tre anni fa (mille euro). Questa volta ne arriveranno duemila. «Abbiamo sempre ritenuto importante dare qualcosa agli altri», ricordano Colle, Luigi Piat e Mario Orzes, nella sede dell’Aisla.
All’associazione i soldi faranno comodo, perché tutto quello che viene raccolto viene usato per i malati: «Acquistiamo apparecchiature destinate a chi è affetto da Sla ma non solo», spiega Tulimiero. È il caso dei letti comprati per la casa di riposo, o dei macchinari che fra un mese saranno installati nel reparto di pneumologia: «Abbiamo investito 19 mila euro per quest’ultimo acquisto, fatto in accordo con i medici», continua Tulimiero.
Del resto, la malattia si sta diffondendo sempre più, e si sta abbassando anche l’età in cui viene diagnosticata. A Treviso ci sono anche ragazzi che devono ancora compiere i 30 anni che convivono con la Sla. Nel Bellunese l’Aisla segue sei malati, «ma in provincia sono fra i dieci e i quindici». Per avere un supporto da parte dell’Aisla basta chiamare il numero 342-5181485 o scrivere una mail a bellunoaisla@gmail.com. I volontari attivi sono quindici, i non attivi venti, ma servono sempre forze fresche.
L’associazione deve ancora decidere come impegnare i duemila euro donati dalla classe del ’40. La somma potrà essere aumentata grazie ad alcune delle iniziative di raccolta fondi, quali il concerto Prendi al volo la vita (a ottobre), quello previsto in marzo in ricordo di Milena, la Corri Bes.
Alessia Forzin
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