I criminali non abitano qui. Aumentano truffe e frodi
BELLUNO. Nonostante la percezione sia diversa, quella di Belluno resta una provincia molto sicura. Siamo in prima posizione, eravamo sesti nel 2015. A trainare la performance positiva sono i furti d’auto e le rapine (primo posto per entrambe), ma anche i furti negli appartamenti (13esimo posto), la microcriminalità (25esimo) e il contenzioso civile (26esimo). Male invece i tempi della giustizia (79esimi per liti pendenti oltre i tre anni) e malissimo gli imbrogli: truffe e frodi fanno precipitare il bellunese al centesimo posto.
Lo sa bene il questore, Michele Morelli, che spiega: «Se c’è un’emergenza nel bellunese, è proprio nell’ambito delle truffe. Dei furti si parla, mentre di imbrogli e raggiri ci si vergogna, perché spesso sono a sfondo sessuale. L’incidenza delle truffe, soprattutto on line, è preoccupante e per questo stiamo facendo un intenso lavoro di sensibilizzazione. Ha funzionato per quanto riguarda il porta a porta e fortunatamente la gente ha capito che non deve fidarsi di estranei che arrivano a casa per vendere prodotti e contratti che quasi sempre non rispondono alle promesse. Restano elevate, invece, le truffe via internet».
La Questura resta comunque preoccupata anche per i furti, specialmente quelli nelle case: «C’è molta condivisione, sui social network e sui giornali, quindi la percezione è che i reati predatori siano molto elevati. Naturalmente il nostro obiettivo è arrivare a zero e per questo il nostro personale è sempre in servizio straordinario per monitorare le zone più a rischio. Rispetto al passato, infatti, c’è una focalizzazione del fenomeno che tende a ripetersi per luogo e giornate. La statistica ci dice che la situazione è in ulteriore miglioramento».(i.a.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi