I fedeli di Borgo Pra trasformano le frasi sacrileghe in messaggi di amore

Parrocchiani al lavoro per correggere le scritte dei vandali: Don Guido chiede e ottiene l’appoggio del Comune

BELLUNO. Le offese sacrileghe diventano messaggi religiosi grazie all’azione di un gruppetto di parrochiani.

Nuova puntata della telenovela che ha per protagonista-vittima la chiesetta di San Giuseppe a Borgo Pra di Belluno. Se pochi giorni fa i vandali notturni avevano lasciato il loro segno sulla facciata laterale di destra dell’edificio sacro, con scritte a due colori che negavano l’esistenza di Dio, mani pietose hanno provveduto a “correggere” le scritte. Forse la stessa signora Anna, che in precedenza, coadiuvata da un ragazzo pure del Borgo, aveva raschiato sulla stessa facciata altre frasi inconcludenti, scritte in latino.

Sta di fatto che le triplice negazione vergata da squallidi personaggi è stata rivoltata in affermazione e così ora si può leggere: “Dio esiste” (prima: “ Dio non esiste”), “Dio è amore” (prima: “Dio è morto”); infine: “Se aveste studiato capireste che Dio esiste” (prima: “Se aveste studiato capireste che Dio non esiste”). Non toccato il portoncino d’ingresso della chiesa dove il vandalo “Ncs” ha lasciato la sua firma. Altre scritte e sigle erano state di fatto cancellate ricoprendole con una vernice di colore giallo, sulle facciate del grande edificio all’inizio della Piazza San Lucano, appena sotto la chiesa dove pure hanno imperversato i vandali.

Tutto bene? No, perché i parrocchiani non si arrendono: «Il lieto fine di questa brutta storia si potrà registrare solo quando verranno identificati e puniti gli autori della devastazione murale di Borgo Pra».

Sul fenomeno che interessa in modo particolare la chiesetta dedicata al patrono dei falegnami, i “marangoni” che di Borgo Pra sono stati una componente artigiana ed economica rilevante, interviene anche il parroco di Don Bosco, da cui Borgo Pra dipende. Don Guido Novella annuncia di aver presentato un esposto al Comune, segnalando l’incresciosa e inqualificabile situazione che, con l’ultimo episodio, si è trasformata in autentico vilipendio della religione. «A Palazzo Rosso i hanno detto che, pur nella difficoltà di intervenire su un edificio che di fatto è proprietà privata, personale comunale provvederà per la rimozione delle scritte, anche nell’ultima versione, perché è opinione diffusa che non sia comunque un bello spettacolo». Don Novella si dice «fiducioso che la situazione possa tornare presto alla normalità non solo per quanto riguarda la chiesa di San Giuseppe ma per tutta Borgo Pra e le moltissime altre zone bellunesi investite dal penoso fenomeno dei notturni imbrattatori». —

Renato Bona. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

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