I funerali dell'alpinista: «Sonia, ci hai insegnato ad emozionarci»

Ieri l'addio alla donna di Colderù caduta sulle Alpi francesi. Gli amici: «Grazie per averci donato il tuo sorriso»



La comunità di Lentiai ha dato l’ultimo saluto a Sonia Bof, la quarantunenne originaria di Colderù, da alcuni anni residente nel vicentino, scomparsa il 14 agosto in un incidente sul massiccio degli Ecrins, in Francia, mentre scalava le vette insieme a due amici seguendo la sua passione per l’alpinismo. Ieri pomeriggio alle 15, nella gremita chiesa di Lentiai si sono svolte le esequie funebri, celebrate dal parroco Don Luca Martorel. Tra le autorità presenti i sindaci di Borgo Valbelluna e Cesiomaggiore, Stefano Cesa e Carlo Zanella.

Accompagnata dai fiori posti ai lati dell’ingresso principale, la bara bianca ha fato il suo ingresso all’interno della chiesa, seguito da un rigoroso silenzio interrotto solo dalle parole del parroco. Dopo la benedizione e la lettura dei salmi, il sacerdote ha voluto ricordare Sonia citando il poeta greco Menandro, spiegando però che «la retorica e le parole non possono bastare per lenire la sofferenza e il vuoto che questa giovane donna ha lasciato con la sua morte. Sonia era una persona amante della vita, solare e sorridente». Don Martorel ha poi invitato i presenti a riempire il silenzio rivolgendo una preghiera ai genitori della quarantunenne, Damiano e Nadia, i quali, attraverso il parroco, hanno ringraziato tutti coloro che in questi giorni hanno espresso parole di conforto nei confronti della figlia.

Molto toccante il ricordo di Sonia fatto da un’amica: «Ti rivedrò nel profumo dell’erba bagnata dopo la pioggia e quando splenderà il sole. Ti rivedrò in un fiore, che non si abbatte alla forza delle intemperie. Ti rivedrò e sentirò in un forte abbraccio, come quando insieme scalavamo le montagne. E quando arriverò in cima non farò altro che voltarmi a guardare, perché so che tu sarai li con me».

L’applauso commosso della folla ha introdotto l’intervento del presidente della società Alpinisti Vicentini, Massimo Cardo, che ha chiesto «scusa Sonia, per non averti mai ringraziato abbastanza per tutto quello che hai fatto per noi, entrando nel gruppo come consigliere in punta di piedi e promuovendo eventi. Grazie per la tua presenza. Tutti dobbiamo imparare ad emozionarci come ci hai insegnato».

«Grazie per averci donato il tuo sorriso, virtù di speranza» ha poi concluso Cardo, la cui voce si è progressivamente spezzata, con lo sguardo che inevitabilmente fissava la bara, mentre un soffio di vento entrava dalla porta della chiesa.

Terminata la cerimonia il corteo si è avviato verso il cimitero, per la sepoltura. Tutte le offerte raccolte, per volontà degli amici di Sonia, è stato devoluto al Soccorso Alpino italiano e francese, il quale aveva soccorso la donna con tempestività e professionalità. —





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