I funerali di Nando, il pizzaiolo che a Belluno aveva trovato amore e lavoro

Il commovente ricordo da parte del parroco don Francesco ai funerali di Ferdinando Imperati svoltisi a Polpet
gian paolo perona- perona- ponte nelle alpi- funerali
gian paolo perona- perona- ponte nelle alpi- funerali

PONTE NELLE ALPI. «Il bene che ha fatto non muore»: è la frase più significativa pronunciata da don Francesco, nel corso dei funerali di Ferdinando Imperati, il pizzaiolo morto annegato a Caorle nel mare in burrasca.

Amici e conoscenti hanno partecipato ai funerali di “Nando” nella chiesa di Polpet ieri mattina. Il parroco don Francesco, all'inizio della messa, nella scelta del brano del Vangelo e nell'omelia, ha cercato di “giustificare” la tragica e assurda scomparsa di Ferdinando, 45 anni, pizzaiolo originario della cittadina napoletana di Agerola, ma residente a Polpet, morto mercoledì nello specchio di spiaggia libera antistante viale Lepanto, a Porto Santa Margherita. Una disgrazia che avrebbe potuto assumere connotati ben più tragici, visto che a fare il bagno con Ferdinando c'erano la figlia e due amichette.

Don Francesco, nel corso dell'omelia ha stralciato alcune frasi da “Il libro della sapienza”, invitando la moglie Giulia e la figlia a«non rinunciare a chiedere aiuto a Dio, anche con rabbia e con passione poiché Lui capisce e comprende». Il celebrante, nell'introdurre il rito, ha invitato i familiari a fare «uno sforzo di fede». La scelta del brano del Vangelo (San Giovanni) da parte dell'officiante non è stata casuale.

Nel corso dell'omelia, don Francesco ha ripercorso la breve esistenza di Nando che, dopo essersi trasferito giovanissimo al Nord, qui ha trovato lavoro e l'amore.

Un giovane prima che la barra uscisse dalla chiesa e fosse trasportata nel piazzale antistante alla chiesa dove sostava il carro funebre, ha letto un toccante e compassionevole messaggio all'amica Giuliana, la figlia dello scomparso.

Davanti alla chiesa, i convenuti hanno salutato i congiunti dello scomparso. E qualcuno ricordava che una ventina d'anni fa, la sorella di Giulia (moglie di Nando) era stata inghiottita dalle acque dell'Adriatico a Iesolo, nel tentativo di salavarla. Una tragedia a pochi chilometri di distanza dal luogo dove il mare si è portato via Nando.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi