I gelatieri: «Qui c’è lavoro per i giovani»

Gli imprenditori bellunesi in Germania non riescono a trovare la manodopera: «I ragazzi vogliono avere il weekend libero»
Di Paola Dall’anese
Un gelataio in un bar del centro di Roma in una foto d'archivio del 12 luglio 2008. ANSA/CLAUDIO ONORATI
Un gelataio in un bar del centro di Roma in una foto d'archivio del 12 luglio 2008. ANSA/CLAUDIO ONORATI

BELLUNO. Cercansi ragazzi disposti a lavorare in Germania. Vita dura per i gelatieri, che non riescono a trovare personale a sufficienza per le loro attività. L’appello arriva dal presidente di Uniteis, l’associazione che raccoglie i gelatieri italiani in Germania, Dario Olivier e da Fausto Bortolot, vicepresidente di Artglace.

In un periodo di grande crisi, dove la disoccupazione ha raggiunto livelli mai visti prima e dove la fascia più colpita è quella dei giovani, paradossalmente chi cerca proprio dei giovani da introdurre nel mondo del lavoro ha parecchie difficoltà. «Durante la scorsa Mig a Longarone», precisa Olivier, «come associazione abbiamo fatto da intermediari tra gli imprenditori e gli aspiranti lavoratori, ma abbiamo raccolto soltanto 60-70 richieste. Un numero esiguo, se si pensa che in Germania le gelaterie sono un migliaio e gli addetti del comparto oltre 10 mila».

Il problema, secondo Bortolot «è che quando si fa presente ai ragazzi che si deve lavorare il sabato e la domenica e che il giorno di riposo è infrasettimanale moltissimi declinano l’invito. Ora la prima domanda che fanno non riguarda lo stipendio, ma se si lavora nel weekend, perché al sabato e alla domenica preferiscono divertirsi».

La stagione all’estero dei produttori di gelato è iniziata ai primi di marzo, ma diverse ditte lamentano ancora la mancanza di personale. «Siamo costretti a ricorrere a ragazzi provenienti da Argentina o Brasile, in virtù della possibilità di tornare qui col passaporto europeo dettata dall’essere emigranti di ritorno», dicono i gelatieri. Ma non basta. «Per molti di noi si profila un problema per quel che riguarda il ricambio generazionale alla guida del negozio; molti, nel momento in cui trovano persone in gamba e volenterose, sono pronti a cedere l’attività, ma il mestiere è faticoso e pochi, diciamoci la verità, sono i giovani disposti a sacrificarsi. Già diversi imprenditori si sono visti costretti a cedere a turchi o portoghesi».

Insomma, un lavoro nelle gelaterie potrebbe rappresentare per molti giovani intraprendenti anche una fonte di lavoro sicuro per il presente e una chance per il futuro.

«Il gelato in questi anni non ha conosciuto la crisi, e anzi l’attuale stagione si è aperta nel migliore dei modi grazie al bel tempo che c’è stato. Il sole e il caldo hanno fatto venire la voglia di gelato anche ai tedeschi»,conclude il vicepresidente di Artglace.

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