I genitori del Negrelli vanno al contrattacco con la prof di chimica
FELTRE. Genitori alla riscossa. Dopo che i figli sono stati prosciolti dall’accusa d’interruzione di pubblico servizio dal Tribunale dei Minori di Venezia, papà e mamme potrebbero portare in tribunale l’insegnante di Chimica dell’Itis Negrelli. Le possibili ipotesi di reato sono quelle di calunnia e diffamazione. Per il primo reato, la donna avrebbe incolpato un’intera classe di fare confusione, pur sapendola innocente e il secondo si configura nel momento in cui se ne parla in consiglio d’istituto, facendo i nomi: «Ci stiamo riflettendo», ammette l’avvocato Enrico Rech, «e presto saremo in grado di essere più precisi».
Non ci può essere, invece, la simulazione di reato, perché i carabinieri sono arrivati a scuola dopo la chiamata allarmata al 112 dell’insegnante e hanno scritto la regolare notizia di reato, trasmettendola alla Procura dei Minori e facendo partire il procedimento penale. Uno studente, in particolare, sarebbe stato il leader della contestazione alla professoressa. Ma erano in tutto otto quelli accusati di fare cagnara, mentre gli altri sono del tutto estranei ai fatti. In un giorno di aprile dello scorso anno, mentre la professoressa stava cercando di spiegare qualcosa alla lavagna, si è scatenato un lancio di palline di carta, alle quali la donna ha risposto con il lancio di un libro che è finito in testa a uno studente in prima fila. È il giovane che ha minacciato il ricorso al dirigente scolastico ad aver scatenato la chiamata.
Nessun altro insegnante si è mai lamentato della presunta vivacità di quella classe e la professoressa di Chimica, che in quell’occasione avrebbe dovuto rivolgersi al suo diretto superiore gerarchico, ovvero la dirigente scolastica, è stata trasferita in un altro e non meglio precisato istituto scolastico della provincia.
Lei e gli studenti non si sono più visti, dopo qualche giorno di sospensione e un voto di condotta di conseguenza e non si vedranno più, almeno sui banchi di scuola, fino al termine delle rispettive carriere scolastiche. Dopo non risulta che ci siano stati altri problemi di indisciplina né da una parte né dall’altra. Gli avvocati difensori degli indagati, Lise, Licini, Resenterra, D’Agostini, Pauletti e il già ricordato Rech avevano in mente di chiedere la messa alla prova o addirittura il perdono giudiziale per i propri assistiti, ma a questo punto non escludono di procedere nei confronti dell’insegnante. —
Gigi Sosso
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