I “Giovedì di sera” chiedono l’esclusiva «Come a Castion»
BELLUNO. L’“esclusiva” per i giovedì di sera in piazza. A chiederla al Comune è il Consorzio Belluno Centro Storico. «Già a dicembre abbiamo formulato l’invito a coordinare i diversi eventi in programma per evitare che ci fossero sovrapposizioni», spiega il presidente Massimo Simionato, «e anche recentemente abbiamo ribadito che sarebbe buona cosa che in occasione dei giovedì di sera il centro storico sia coperto solo da iniziative organizzate dal Consorzio. Confortati dagli ultimi eventi, siamo convinti che il Comune ci verrà incontro. Anche per le precedenti edizioni abbiamo sempre chiesto l’esclusiva, però è capitato che qualcuno organizzasse eventi in modo autonomo in centro città, non rientranti nella manifestazione, e andando inevitabilmente a danneggiarci».
Ma sul fronte della concorrenza tra eventi Simionato fa anche un’altra riflessione: «Ribadisco che il “Campanot” e la “Notte Brava” sono secondo me due iniziative compatibili, in primo luogo perché si svolgono in due zone diverse. Secondo, i target sono differenti. Tutt’altra cosa sarebbe stata se i due eventi fossero ospitati entrambi in centro città. In ogni caso, il Comune può decidere in autonomia, fa le sue scelte e noi ne prendiamo atto».
Il coordinamento tra soggetti organizzatori di eventi resta comunque alla base di tutto. «Gli strumenti ci sono», sottolinea ancora Simionato, «ma bisogna farli funzionare in modo coordinato. Gli incontri tra i diversi soggetti vengono fatti e come Consorzio ci siamo sempre resi promotori di momenti di confronto, onde evitare che potessero nascere incomprensioni».
Sta di fatto che quello dello svuotamento del centro storico di Belluno è un problema risaputo. «Capisco le preoccupazioni degli esercenti, la situazione di certo non è semplice», riflette il presidente del Consorzio, ricordando da una parte gli affitti troppo alti che impediscono al cittadino medio di scegliere di andare ad abitare in centro e, dall’altra, la difficoltà di attirare visitatori e di offrire occasioni di intrattenimento. «Noi comunque siamo fiduciosi e vediamo in modo positivo l’azione politica dell’attuale amministrazione», commenta ancora. «Ciò che manca però è il coordinamento, oltre alle idee “forti”: per esempio, cosa si farà quando aprirà il nuovo museo? Quali sono le iniziative che si andranno a promuovere perché ci sia un beneficio per il centro città, che sta soffrendo più di altre zone?».
Secondo Simionato, infatti, per portare la gente in centro ci vogliono proposte “forti”. «Insieme a programmi di medio-lungo termine», mette in risalto, «e non solo azioni che si limitino all’oggi o al domani. Mi rendo conto delle difficoltà attuali, ma viaggiare a vista è controproducente. Programmare sarebbe anche un modo per incentivare gli esercenti: è ovvio che se questi ultimi non hanno prospettive di fronte a sé non “prendono coraggio” e non fanno investimenti, indispensabili perché vi sia un rilancio».
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