I giudici concedono la proroga alla ditta
BELLUNO. I giudici del tribunale di Belluno hanno concesso all’impresa edile “Bortoluzzi Celeste srl” una proroga di 40 giorni per la presentazione del piano di salvataggio dell’azienda. Dopo una breve camera di consiglio, martedì scorso, il tribunale (coi giudici Sergio Trentanovi, Federico Montalto e Anna Travia) ha deciso di accordare un’ulteriore proroga per permettere ai professionisti di salvare dal fallimento la storica impresa edile bellunese con un concordato preventivo. I giudici hanno definito “giustificata” la richiesta dell’azienda soprattutto in virtù delle delicate trattative in corso per gli accordi di mobilità del 30 per cento dei dipendenti e per gli accordi con le banche per il mantenimento delle linee di credito. Il periodo natalizio che implica la chiusura di alcune attività per le festività non ha aiutato certo l’azienda nella corsa contro il tempo per salvarsi.
Quando, a fine ottobre, il tribunale diede il via libera al piano di concordato preventivo fu concesso un termine fino al 22 dicembre. Ora, il nuovo e ultimo termine è stato fissato per il 2 febbraio prossimo.
La Bortoluzzi Celeste srl è una delle imprese storiche nel comparto dell’edilizia in provincia. È nata nel 1901 ed è stata artefice in provincia di numerose ed importanti opere pubbliche.
Negli anni d’oro ha dato lavoro ad oltre un centinaio di dipendenti ma negli ultimi tempi, con la crisi economica, l’organico s’è ristretto ad una quarantina tra operai ed impiegati.
L’azienda, com’è noto, è entrata in crisi, negli ultimi anni, per una serie di motivi: il cattivo esito di alcune iniziative imprenditoriali, la crisi generale del settore immobiliare, i fallimenti di alcune aziende debitrici, i tempi oltremodo dilatati dei pagamenti, gli alti interessi passivi sui prestiti ed alcuni investimenti bancari andati male.
La crisi generale del settore immobiliare, iniziata nel 2008, ha avuto un suo forte peso sull'attuale situazione dell'impresa edile. I recenti dati, a livello nazionale, dimostrano che il settore del "mattone" è tra quelli più penalizzati dalla crisi economica in corso.
Per salvarsi, l’azienda s’è affidata a tre professionisti: due legali, gli avvocati Antonio Prade e Paolo Corletto del foro di Treviso, ed un commercialista, il dottor Giorgio Grosso, presidente di Veneto Sviluppo.
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