I jet nel mirino di Massaro «Basta esercitazioni»

Il sindaco scrive ancora al ministero della Difesa: «Mi ero lamentato due anni fa ma non ho mai ricevuto risposta». I 5 Stelle: «Le regole vanno rispettate»
Di Alessia Forzin

BELLUNO. Una lettera al ministero della Difesa per chiedere di fermare le esercitazioni militari sopra la Valbelluna. La scriverà il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, alla Prefettura, chiedendo di fare da tramite con Roma. Sarà la seconda missiva di questo tipo firmata da Massaro: «Ne avevo inviata un'altra un paio di anni fa, in un momento in cui i sorvoli di velivoli militari erano continui e insopportabili», ricorda il primo cittadino. «Dal ministero non è mai arrivata una risposta. Ora ne invierò un'altra».

Massaro, dunque, prende posizione il giorno dopo l'allarme generato in Valbelluna dall'ennesima esercitazione, che ha provocato tre forti boati e l'evacuazione di alcune scuole (si temeva un terremoto). Il sindaco di Belluno cercherà la collaborazione con i colleghi, per dare più peso alla richiesta. «Oltre al rumore insopportabile che generano queste esercitazioni, e quindi all'inquinamento acustico, non dimentichiamoci dell'inquinamento atmosferico», continua.

Ma Massaro solleva anche un altro problema: quello del turismo. Perché in una terra che si promuove per la sua tranquillità, oltre che per le sue innegabili bellezze, stride dover fare i conti con i boati e con il rumore generato dai caccia. «Non è pensabile che i turisti che vengono nella nostra provincia per trascorrere momenti di riposo non possano nemmeno riuscire a conversare all'aperto perché durante i sorvoli il rumore è insopportabile. Ne va anche della nostra economia turistica». Un punto che sarà focale nella lettera indirizzata al ministero della Difesa, tramite la Prefettura.

Piccoli: il ministero chiarisca. «I fatti di ieri mattina non possono passare sotto traccia. Il ministero della Difesa deve fare luce su quanto successo», dice il senatore di Forza Italia Giovanni Piccoli. «Due scuole sono state evacuate e numerose sono state le chiamate ai vigili del fuoco. È troppo per un semplice effetto collaterale. Penso sia opportuno fare una verifica e capire se sono stati rispettati tutti i requisiti di sicurezza. In Valbelluna passaggi di questo tipo sono abbastanza frequenti e hanno sempre suscitato un certo allarme tra la popolazione, stavolta, però, si è oltrepassato il segno. Una verifica puntuale di quanto successo e di quanto si intenda fare per la sicurezza degli spazi aerei penso sia quanto mai opportuna».

5 Stelle: fermare le esercitazioni. «I voli a bassa quota degli aerei militari non devono più tormentare i bellunesi». Lo dicono Luca Salvioni e Barbara Lando, candidati alle regionali per il Movimento 5 stelle. Che ritengono non più tollerabile il sorvolo della Valbelluna da parte di aerei militari e «non ricevibile la nonchalance con cui si è giustificato l'accaduto, considerato l'allarme che ha provocato. Per evitare il ripetersi di tali casi chiediamo che si attui una moratoria in attesa di una decisione della Regione Veneto». Salvioni e la Lando puntano l'attenzione sulla salute, la tranquillità dei cittadini, la sicurezza dei centri abitati e sull'attrattività turistica delle nostre zone: «Non è pensabile che un turista si trovi a fare i conti con boati e rumori fortissimi sopra la testa. Ci sono delle regole che riguardano il sorvolo: vanno fatte rispettare. Per quanto ci riguarda, porteremo avanti l'idea di fermare le esercitazioni militari sui cieli della provincia di Belluno».

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