I ladini insorgono: «No alle storpiature il nome del paese è Cortina d’Ampezzo»
«Il nome del nostro paese non deve essere storpiato». L’Unione dei ladini d’Ampezzo scende in campo con una campagna sull’utilizzo completo del nome del comune: Cortina d’Ampezzo e non solo Cortina.
Durante l’annuale assemblea di martedì sera, la presidente Elsa Zardini ha reso nota tra gli applausi la decisione del consiglio di attivare una campagna di sensibilizzazione spinta affinché non si perda l’identità del nome del paese.
«Non credo che si possa continuare a far finta di niente», ammette Zardini, «in quanto il pericolo reale è quello di perdere completamente la nostra identità. Noi viviamo a Cortina d’Ampezzo, il nostro paese è Cortina d’Ampezzo. Abbiamo da sempre lavorato sulla toponomastica, investendo risorse per creare uno splendido atlante. Ma oggi sempre più spesso vediamo che per il marketing, per comodità o per pigrizia si taglia Ampezzo e si utilizza solo Cortina. Innanzitutto è sbagliato, perché Cortina in ladino significa cimitero e rappresenta il centro della nostra conca. Se proprio si volesse sintetizzare sarebbe quindi corretto usare Ampezzo. Ma i nomi vanno mantenuti come sono e non storpiati».
I ladini presenti in sala cultura hanno aderito all’iniziativa. C’è chi ha suggerito di scendere in piazza e manifestar e; chi ha proposto di attivare una raccolta firme. «Non vorrei arrivare a iniziative plateali», spiega Zardini, «ma cominceremo con una campagna spinta. Noi come Uld’A collaboriamo con tutte le realtà di Cortina d’Ampezzo, dalle Regole alla parrocchia, dai Sestieri ai vari sodalizi, sia per la cultura che per lo sport. Scriveremo a tutte le associazione affinché si impegnino a utilizzare il nome corretto che è Cortina d’Ampezzo».
I ladini hanno sottolineato che, alla base della sintetizzazione del nome della Conca, c’è il marketing. «Purtroppo sempre meno si usa il nome esteso. Lo vediamo anche per i Mondiali di sci alpino del 2021 o per la candidatura olimpica ai Giochi del 2026. Anche la Cassa Rurale vuole diventare CortinaBanca e togliere così identità al suo nome. Si parla di Cortina, ma in realtà non è Cortina, ma Cortina d’Ampezzo. Ampezzo è quasi scomparso. A lungo andare la globalizzazione, la spinta a lanciare messaggi efficaci a discapito dell’autenticità, ci porterà a perdere la nostra identità. Io ritengo che a livello di marketing dire Cortina 2021 o Cortina d’Ampezzo 2021 non cambi poi tanto. Basta vedere altri paesi. Non ho mai sentito parlare di Madonna, ma sempre di Madonna di Campiglio. Per il business, ossia per il denaro, non si può passare sopra alla storia, alla cultura, alla coscienza, alle identità dei popoli».
La campagna di sensibilizzazione sarà allargata a tutto il popolo ladino, come sottolineato da Milva Mussner, presidente dell’Unione Generela dei Ladini, intervenuta martedì sera.
Durante la seduta Elsa Zardini e Rosetta Lorenzi sono state riconfermate come consigliere. In consiglio è entrato Luciano Pompanin Dimai. Entro il 10 giugno sarà eletto il presidente, che starà in carica i prossimi tre anni. Con tutta probabilità verrà riconfermata la Zardini, che guida il sodalizio dal 2006.
Martedì è stato rinnovato anche il collegio dei revisori dei conti: riconfermati Claudio De Zanna, Denis Catenazzi e Annelie Krall, come supplenti ci sono Roberto Alverà e Maria Rita Piccoli. Approvato anche il bilancio del 2018 che su 41 mila euro ha un utile di 400 euro. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi