I ladri rubano la Golf dell’arcidiacono
PIEVE DI CADORE. A Pieve di Cadore, dopo i furti con scasso dell’ultimo fine settimana, sono arrivati anche i predoni di automobili: nella notte tra martedì e ieri è stata rubata la Volkswagen Golf grigia dell’arcidiacono del Cadore, monsignor Diego Soravia.
Della scomparsa dell’automobile si è accorto lo stesso sacerdote, verso le 8 di ieri. Ha avvisato i carabinieri della stazione di Pieve, che sono arrivati in pochi minuti, ma non hanno potuto fare altro che constatare la mancanza della Golf.
«L’automobile era stata parcheggiata nel solito posto, sulla parte destra della canonica, all’interno della recinzione in ferro battuto, a ridosso della parete, martedì verso le 18 al mio ritorno dalla visita ad un ammalato», racconta l’arcidiacono. «Ho parcheggiato l’auto e poi mi sono recato in chiesa per la messa della sera. Era rimasta aperta e avevo messo le chiavi nel cassetto del cruscotto, come sempre. Al ritorno, verso le 19,30, non ho avuto motivo di controllare se l’auto fosse al suo posto e quindi sono salito al piano superiore dove abito. Stamattina (ieri, ndr) quando verso le 8 sono sceso per prenderla perché dovevo recarmi ad un servizio religioso, non c’era più. Potete immaginare la sorpresa e lo sconcerto, ma non appena mi sono reso conto che era tutto vero, non ho potuto fare altro che presentare denuncia ai carabinieri».
L’arcidiacono, d’altra parte, non ha alternative a lasciare l’auto all’esterno, in quel terreno privato di pertinenza della canonica: «Sono costretto a parcheggiare in quel posto perché la canonica non ha un’autorimessa. È uno spazio che, seppur privato, rimane sempre aperto perché al piano terra ci sono delle sale utilizzate dalle associazione che gravitano attorno alla parrocchia, come la Caritas, i gruppi giovanili e di preghiera. La macchina, pur essendo assicurata come prevede la legge, non lo era però contro il furto. Le assicurazioni costano care ed è necessario anche risparmiare. D’altra parte se la canonica fosse stata una villa isolata, mi sarei posto il problema, ma trovandosi in pieno centro non avrei mai immaginato che qualcuno potesse rubare l’auto».
E adesso? «Non resta che aspettare se l’auto viene rintracciata, anche se ci spero poco».
La notizia del furto dell’auto di monsignor Soravia, ha fatto subito il giro del paese suscitando grande stupore perché furti di auto a Pieve se ne sono verificati molto pochi.
«È un fatto molto grave», ha commentato il sindaco Maria Antonia Ciotti, «che stravolge il modo di vivere dei cadorini. Da ora in avanti non potremo più lasciare auto aperte e dovremo proteggerle di più».
L’ultimo furto si era verificato circa 7 anni fa, quando una persona aveva preso un’auto dal parcheggio dell’albergo al Pelmo, e l’aveva poi lasciata qualche giorno dopo a Cortina sul piazzale del Codivilla. La speranza è che anche questa volta possa succedere la stessa cosa.
Vittore Doro
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