«I lavoratori stagionali saranno penalizzati»
BELLUNO. «Cosa ne sarà di noi lavoratori stagionali con l’entrata in vigore della nuova indennità di disoccupazione (denominata in sigla Naspi, ndr)? Con questa riforma noi avremo diritto soltanto alla metà del sussidio finora garantito dalla tanto criticata riforma Fornero».
A lanciare il grido di allarme sono i tanti lavoratori stagionali del turismo, precari per definizione, che si trovano a fare i conti con la novità che entrerà in vigore dal primo maggio prossimo. «Le conseguenze sociali di questo provvedimento», dicono alcuni stagionali, «sono molto semplici da prevedere, anche perché si tratta in gran parte di persone adulte, tra cui tantissime donne e madri di famiglia, per le quali spostarsi per cercare lavoro a fine stagione diventa molto difficile. Solo i più giovani lo potranno fare, magari andando all’estero. E anche la professionalità sarà messa a rischio in un settore che rappresenta una delle colonne portanti dell’economia non solo del nostro Paese».
E per chiedere che si valutino meglio gli esiti della nuova disoccupazione è partita una sottoscrizione di un documento rivolto all’Inps perché introduca dei correttivi ai criteri di calcolo della durata di questo nuovo sistema per i disoccupati stagionali.
Cos’è la Naspi. «La nuova indennità di disoccupazione», spiega Mauro De Carli, segretario della Filcams Cgil, (precisando che il meccanismo ancora non è stato chiarito del tutto e che le valutazioni sono tecniche preventive) «è riservata a chi, al momento della perdita involontaria del lavoro, ha almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi quattro anni. Il sussidio, che sarà erogato per 24 mesi, sarà pari alla metà delle settimane per cui sono stati versati i contributi. L’indennità sarà pari al 75% del valore medio degli stipendi percepiti, somma che dopo i primi quattro mesi, diminuirà del 3% al mese». Per i lavoratori stagionali, però, si crea un nuovo problema: «Ad ogni stagione bisognerà togliere quanto già percepito allo stesso titolo per le stagioni precedenti. Cioè se uno lavora un anno, avrà diritto a sei mesi di indennità, ma la stagione successiva, lavorando magari sempre 12 mesi, avrà diritto a percepire un’indennità di sei mesi meno le settimane precedenti in cui aveva già ricevuto la disoccupazione». (p.d.a.)
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