I lupi saltano i recinti e fanno un’altra strage a pochi metri dalle case in Alpago: otto animali uccisi

I Fullin in due anni hanno perso 150 delle loro 600 pecore: «Con questi due non si può convivere, vanno abbattuti»

ALPAGO. Se avete 600 pecore e i lupi in due anni ve ne uccidono 150 e ne disperdono altre quaranta, vi bastano gli incentivi della Regione per continuare l’allevamento? È quanto si chiedono Alessandro e Sebastiano Fullin, dopo l’ultimo assalto di una coppia di lupi che ha causato nuovi danni alla loro attività già in precedenza piuttosto provata.

È accaduto nella notte tra giovedì e venerdi, verso le 3 del mattino, a Cornei, in comune di Alpago.

Mara Nart, che abita nei pressi del pascolo, è stata svegliata da un gran fracasso.

Due carnivori erano balzati all’interno della recinzione, vigilata da un cane di guardia, ma legato perché pericoloso, ed hanno sbranato 5 pecore e tre agnelli.

E hanno gravemente ferito altre due bestie.

Il tutto è avvenuto a 30 metri dalla casa della signora, vicino ad altre abitazioni.

Disperato Alessandro Fullin, quando ieri mattina è stato avvisato dalla signora. Ha subito preso i due ovini rimasti vivi e li ha portati nella stalla, sottoponendoli a quella che lui stesso chiama “terapia intensiva”: grandi cure con la penicillina, isolamento da mosche e insetti, buio.



I Fullin hanno 18 gruppi di ovini distribuiti tra l’Alpago, il Cansiglio, la zona di Ponte nelle Alpi. Ogni sera si spostano da un’area all’altra per chiudere ermeticamente le recinzioni. In alcuni siti, particolarmente a rischio, hanno realizzato una seconda protezione, in ferro ed elettrificata. A Palughetto di Chies, ad esempio, ma i lupi «sono diventati furbi», riferisce Alessandro, e non si avvicinano se vedono che è intervenuto qualcosa di strano a modificare per così dire “il paesaggio”. La notte di Ferragosto i Fullin sono rimasti a vigilare riparandosi sotto un telo; ma i lupi, dopo aver annusato che c’era la presenza di uomini, se ne sono andati.



«Gli indennizzi arrivano, seppur con qualche mese di ritardo, ma la gestione di un allevamento sta diventando proibitiva. Si pensi solo all’addestramento dei cani da guardiania. I pastori maremmani servono fino ad un certo punto. Noi abbiamo», raccontano padre e figlio, «dei cani da guardia asiatici, ma dobbiamo tenerli legati perché potrebbero diventare pericolosi per le persone che si avvicinano e che loro non riconoscono».

Alessandro e Sebastiano hanno fatto il conto che, avendo perso 150 pecore, si sono “mangiati” la rimonta che il gregge garantisce.

«Questa coppia di lupi, che sta facendo disastri un po’ in tutto l’Alpago, dovrebbe essere abbattuta», afferma Alessandro, «non si può conviverci. In Cansiglio esistono altri lupi, che però non aggrediscono le mandrie, si accontentano dei cervi che trovano. In questo caso il branco ci può stare. Da noi no, soprattutto se si avvicina alle case. Tenta di farlo persino di giorno, quando perlustra gli ambienti da assaltare di notte».

È successo proprio nei giorni scorsi” . —



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