I lupi sbranano tre pecore, altri due capi morti nella fuga

ROCCA PIETORE
I lupi sbranano una pecora e due agnelli e provocano la morte di altri due capi. È stata una notte di sangue quella che si è consumata tra venerdì e sabato vicino a “La Cianel”, nella zona del passo Fedaia, in comune di Rocca Pietore. Il gregge del pastore Emanuele di Lentiai, che da una decina d’anni frequenta quella zona, è stato infatti attaccato da un lupo; o, come ipotizza il pastore stesso, da più di uno.. «Io i lupi non li ho visti con i miei occhi, ovviamente», spiega Emanuele evidentemente affranto, «ma purtroppo al mattino ho visto quello che hanno fatto. Una pecora è stata letteralmente sbranata, e con lei i due piccoli che aveva partorito appena la notte precedente. Un’altra pecora è stata attaccata, ma è riuscita a sfuggire in qualche modo: lo dico perché ha un occhio un po’ mangiato. Per fortuna adesso ha solo un po’ di febbre. Se la caverà».
Il quadro raccapricciante, tuttavia, si è arricchito di un’altra scena.
«Oltre ai capi sbranati», spiega Emanuele, «ne ho trovati altri due “impiccati” sulla rete di recinzione. Impauriti dall’arrivo del lupo, si sono buttati sulla rete e lì sono morti».
Una perdita di cinque esemplari in un gregge di 1500 capi che si aggiunge a quella di una pecora avvenuta la scorsa settimana («il lupo me l’ha spinta giù per un burrone sulle rocce del Padon», dice ancora Emanuele) e alle dodici uccise in una sola notte la scorsa estate a Tabià Palazza.
«Come l’anno scorso», racconta Emanuele, «anche stavolta il lupo è arrivato con la nebbia e ha agito. Mai che capiti con una bella giornata. Io non credo, però, ci fosse solo una bestia. La pecora sbranata pesava un quintale e aveva appena partorito: era al massimo per quanto riguarda il grasso. Avrà avuto cinquanta chili di carne, impossibile che un solo lupo se la sia mangiata tutta. Secondo me erano in due o tre». I capi del gregge di Emanuele non sono assicurati. «Se paga la Provincia bene», dice il pastore, «altrimenti dobbiamo mettercela via. Per noi è sempre un danno e finora a questo problema nessuno ha mai posto rimedio» —
G.San.
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