«I mercatini vanno cadenzati e variati»
BELLUNO. «Fatti in questo modo, questi mercatini che vediamo ormai ogni fine settimana non fanno bene nè al turismo nè al commercio della città».
A dirlo è il presidente della Consulta Ascom, Andrea Dal Pont, che se la prende con le bancarelle che ogni venerdì compaiono in piazza dei Martiri per andarsene alla domenica sera. Vendono arance, formaggi, piadine, pane, oltre ad altri prodotti come formine, collane o profumi.
«In questo momento di crisi», prosegue Dal Pont, «siamo alla guerra tra poveri. Questi mercatini potevano rappresentare un’attrattiva soltanto se non avevano una cadenza così ravvicinata. Farli una volta a settimana non è produttivo per il turismo, motivo per cui sono stati pensati, ma neppure per il commercio in centro».
Anzi, questa ripetitività sistematica rischia di avere l’esito contrario, cioè quello di stancare la gente e di non rappresentare più quella novità che, in quanto tale, dovrebbe richiamare tanta gente tra le Dolomiti. «Alla fine, a mio parere, non ci guadagnano neppure i commercianti ambulanti, visto che devono pagarsi le spese di alloggio ogni settimana», continua il presidente della Consulta dell’Ascom. «Sicuramente la presenza in piazza di venditori di generi alimentari e di ortofrutta un po’ di concorrenza la creano, è indubbio».
Ma non è propriamente su questo aspetto che vuole concentrare la sua critica Andrea Dal Pont, quanto piuttosto sul fatto che la ripetizione dell’evento in modo così ravvicinato rischia di stancare la gente: «Sta diventando davvero troppo. A mio parere si poteva fare la stessa cosa, ma con una cadenza mensile, alternando magari con altri tipi di mercati, tipo quello francese, che aveva attirato molta gente proprio per la sua particolarità. Se si alternano cose diverse alla fine ne guadagnano tutti, altrimenti non ha molto senso». (p.d.a.)
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