I narcisi distrutti dalle pecore «Danni irreversibili per i prati»
LENTIAI. I narcisi verso Malga Garda «rasi al suolo» dalle pecore. E sembra che questo “transito” su terreno demaniale sia stato autorizzato. La brutta scoperta l’ha fatta il Gruppo Natura di Lentiai che per domenica scorsa aveva organizzato una visita di sensibilizzazione degli appassionati nella zona di Col d’Artent, grazie anche alla preziosa collaborazione del Comune.
Gruppo Natura che ora denuncia e rinnova l’appello alla salvaguardia di questo fiore con una nota che porta le firme, oltre che di Orfeo Dal Piva, anche dell’ex presidente del Parco Cesare Lasen, e degli studiosi Michele Cassol, Luca de Bortoli e Alberto Scariot.
La manifestazione ha portato più di un migliaio di persone a Col Artent per la spettacolare e sempre più rara fioritura del narciso. Ma è stato scoperto che un bel pezzo di prato è stato “sfalciato” dal gregge di pecore che in questi giorni sta mettendo in ginocchio la flora della zona. Gregge, va detto, che ha tutte le autorizzazioni.
«Nel fine settimana», spiegano dal Gruppo «sono arrivate le pecore che hanno danneggiato in modo irreversibile tutta la fioritura nella zona dei terreni demaniali di proprietà della Regione. Molti sostengono che la presenza degli ovini sia un fattore di conservazione degli ecosistemi sensibili e di cura naturale delle superfici meno fertili. Questo di sicuro non vale per la parte alta di Lentiai: per questo tipo di praterie si tratta di una vera e propria minaccia, per la quale servono quindi regole precise. Purtroppo le pecore sono giunte al pascolo in un periodo di piena fioritura e, come un rullo compressore, hanno distrutto tutto, lasciando in piedi solo il velenoso veratro con la conseguenza di consegnare un pascolo ora non più utilizzabile nemmeno dai bovini. Peraltro non succede mai che gli ovini passino prima dei bovini. Questo splendido fiore ha bisogno di crescere in un terreno magro, non disturbato, e le migliori fioriture corrispondono a condizioni di marcata acidità. Le praterie magre ricche di specie, dette nardeti, sono un habitat prioritario nel sistema di Natura2000».
Qualsiasi modifica del contenuto del suolo nuoce al narciso, «mentre per la conservazione è necessaria la falciatura, che va fatta in estate, quando il fiore ha completato il ciclo riproduttivo» precisa il Gruppo Natura. «I pericoli in agguato per la sopravvivenza di questi habitat sono molti e fra questi ci sono, oltre il mancato sfalcio regolare dei prati e la loro concimazione, anche il pascolo dissennato di ovini, come avvenuto in questi giorni, la diffusione dei cinghiali e la presenza umana irrispettosa. Il richiamo della fioritura è un fattore importante per le attività ricettive di Lentiai, tanto che in questi weekend tutti i locali hanno fatto il pienone».
Di qui l'appello: «È importante ormai trovare una seria regolamentazione sulla gestione di queste ultime aree, se non vogliamo che i narcisi diventino un ricordo come il lago rosso di Tovel in Trentino. Speriamo che i funzionari regionali presenti alla manifestazione abbiano capito la problematica e che siano emanati a breve dei provvedimenti per tutelare queste ultime praterie di montagna. Restiamo in attesa di vedere se la Regione attiverà la specifica misura del Programma di Sviluppo rurale (Psr). Questa prevede un premio per gli agricoltori che continuano a sfalciare i prati ricchi di specie, compresi quelli a narciso. Il tempo delle chiacchere è finito».
La giornata ha visto la breve introduzione scientifica del prof. Cesare Lasen, con inaugurazione della nuova piazzola informativa a Col Artent. I presenti sono stati poi divisi in tre gruppi per essere accompagnate dalle “guide” Cesare Lasen, Michele Cassol e Alberto Scariot, lungo il crinale fin sotto Malga Garda.
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