I Nas in pronto soccorso, due interrogati

Ieri mattina i carabinieri sono andati al San Martino per ascoltare il dottor Sommavilla e il primario Gouigoux
Di Irene Aliprandi
PASSERINI TREVISO CONFERENZA STAMPA ''ULSS-224 ML. DI EURI PER LA CITADELLA DELLA SALUTE'', IN FOTO FARONATO AGENZIA FOTOGRAFICA FOTOFILM
PASSERINI TREVISO CONFERENZA STAMPA ''ULSS-224 ML. DI EURI PER LA CITADELLA DELLA SALUTE'', IN FOTO FARONATO AGENZIA FOTOGRAFICA FOTOFILM

BELLUNO. Visita dei Nas, ieri mattina, all’ospedale San Martino di Belluno. C’è il massimo riserbo sui motivi che hanno portato i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Treviso (che dipende dal Comando per la tutela della salute) al pronto soccorso cittadino nella mattinata di ieri. I militari dell’Arma hanno chiesto di poter parlare con due persone in particolare: il dottor Marco Sommavilla, 42 anni, specialista in medicina dello sport in servizio al pronto soccorso di Agordo e in quello di Belluno per alcuni turni settimanali, e quindi il suo primario Giovanni Gouigoux, 59 anni, dirigente del pronto soccorso.

I carabinieri del Nas di Treviso sono arrivati al San Martino a metà mattinata e hanno chiesto ai due medici di poterli interrogare entrambi, interrogatori che sono già avvenuti, anche se non si esclude che i due medici possano essere ascoltati nuovamente. Nel mandato dei Nas era prevista anche una perquisizione che non riguarda solo il pronto soccorso ma uno studio privato sempre in città.

Nulla trapela dalla procura della Repubblica di Belluno sull’indagine che ha portato i Nas al pronto soccorso, ma altre fonti ipotizzano che l’inchiesta sia partita da una denuncia per abuso o omissione d’atti d’ufficio.

Nemmeno la dirigenza dell’Usl 1 è stata messa a conoscenza dei fatti contestati: «Sono stato avvisato dal direttore sanitario della visita dei Nas e dell’interrogatorio ai due medici», conferma il direttore generale dell’Usl 1 di Belluno Pietro Paolo Faronato, «ma al momento non si conoscono le contestazioni. La direzione e gli uffici dell’Usl 1 sono a totale e completa disposizione degli investigatori se avessero ulteriore necessità di acquisire atti o documenti presso le nostre sedi».

L’arrivo dei Nas in pronto soccorso non è passato inosservato agli occhi dei pazienti e del personale presente in quel momento, anche perché i due medici sono stati invitati a seguire in caserma i carabinieri per poter parlare in un ambiente più riservato.

Il Nucleo anti sofisticazioni, conosciuto soprattutto per le inchieste nell’ambito delle contraffazioni, ha anche la competenza sui reati commessi in ambito sanitario e sulle questioni legate a quel settore. Solo nelle prossime settimane, con gli sviluppi dell’indagine, si conosceranno i motivi della visita di ieri e le ipotesi di reato contestate dai Nas, che in questo momento stanno approfondendo la fondatezza della denuncia ricevuta, con molti aspetti ancora da chiarire e verificare.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi