I “Nate” a raduno da mezza Europa
SANTA GIUSTINA. Si ritrovano questo fine settimana a Santa Giustina i “Nate”, i discendenti di Martino Giuseppe Dal Molin e Maria Giovanna Rossa.
Sono una grande famiglia molto unita, che vent’anni fa per la prima volta si diede appuntamento per una rimpatriata di tutto il casato. Dopo vent’anni, e dopo altri due incontri nel 2000 e 2003, tornano a trovarsi nella terra d’origine della famiglia, dopo che la precedente riunione era stata ospitata dall’altra grande famiglia, quella che fa base a Hettange Grande nella Lorena Francese.
Martino Giuseppe, deceduto nel 1943, ebbe 10 figli: Angelo (classe 1899, già cavaliere di Vittorio Veneto), Ida, Maria Margherita, Silvio, Elvira, Piero, Giuseppe, Rosetta, Bruno, Adolfo, tutti deceduti, visto che l’ultimo, Bruno dei Nate, è morto nel 2013 a 94 anni.
Alcuni dei figli hanno seguito l’esempio paterno, come Bruno, creando a loro volta delle famiglie molto numerose: il casato conta infatti, ad oggi, 303 persone appartenenti a 6 generazioni diverse, di cui 255 viventi. Anche questa famiglia, come tante a inizio secolo, ha conosciuto l’emigrazione: dopo una breve esperienza a servizio dell’impero austro-ungarico nella costruzione di un tratto ferroviario in Erzegovina come manovale della locale ditta Dal Pont, Giuseppe nel 1900 emigrò a Gross-Hettingen nell’allora Lorena tedesca, per lavorare assieme a tanti altri bellunesi nelle miniere di ferro.
A Gross-Hettingen nacquero 5 dei 10 figli, quattro dei quali stabilirono lì le loro famiglie, dando vita a una consistente colonia di “Nate” nel nord est della Francia.
All’invito hanno già aderito più di metà dei Nate, che arriveranno non solo da Francia e Italia, ma anche da Belgio, Lussemburgo e Regno Unito, alcune delle altre nazioni dove col tempo si sono spostati. La festa vuole essere occasione per offrire alle nuove generazioni l’occasione di conoscersi, di stare insieme, per tramandare anche a loro il grande senso della famiglia di questo casato.
I festeggiamenti cominciano domani sera con un momento di benvenuto, per proseguire sabato con un’escursione alla scoperta di Salzan e una serata di festa a base di pizza. Domenica mattina il ricordo degli avi defunti con la messa e la visita al cimitero prima del pranzo e, per concludere la festa, una serata in “cortivo” con l’accompagnamento del coro Oio.
Anna Apollonia
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