I negozi: «Servono park a disco orario per i nostri clienti»

BELLUNO. Avere la propria attività di fronte al parcheggio più ampio della città (se si esclude quello di Lambioi) non sembra favorire le attività di Piazza Piloni. Almeno così la pensa Rosario Gallo,...

BELLUNO. Avere la propria attività di fronte al parcheggio più ampio della città (se si esclude quello di Lambioi) non sembra favorire le attività di Piazza Piloni. Almeno così la pensa Rosario Gallo, titolare della rivendita di frutta e verdura che arriva dalla Sicilia. «La gente non viene qui a fare acquisti, preferisce andare in periferia perché così non deve pagare il parcheggio», spiega. «Lasciare la macchina in questa piazza costa troppo».

Un euro e 50 all’ora, con tariffa minima di 75 centesimi. La sosta è a pagamento dalle 8 alle 13 e dalle 15 alle 19, nei giorni feriali. «Io sono qui dalla fine degli anni ’90 e la situazione è andata peggiorando», continua Gallo. «Anni fa c’era più gente in giro, si lavorava meglio. Adesso non so se sia per la crisi o cosa, ma sicuramente la questione dei parcheggi influisce».

Gallo ha un suggerimento, e lo indirizza al Comune: «Potrebbe trovare un’agevolazione, per esempio riservando alcuni stalli da mettere a disco orario, gratuiti ma a tempo». Così le persone potrebbero parcheggiare in piazza Piloni e fare i loro acquisti senza mettersi sempre alla ricerca delle monetine. «Del resto in periferia, nei supermercati, i posti auto sono tutti gratuiti. Perché non metterne alcuni a pagamento lì?».

La richiesta è stata recapitata a Palazzo Rosso e si trova sul tavolo del sindaco da qualche tempo. «Massima disponibilità a parlarne», premette il primo cittadino, Jacopo Massaro, «ma osservo che quel parcheggio, che si dice essere costoso, è sempre pieno. Se davvero le persone lo ritenessero eccessivamente caro, lascerebbero la macchina in altre zone della città. E se un parcheggio è sempre pieno, anche mettere alcuni stalli a disco orario temo non aumenterebbe il giro delle persone che li occupano. Comunque possiamo parlarne, senza pregiudizi di alcun tipo». (a.f.)

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