I neo laureati celebrati dal Comune con Simone Zampieri

PONTE NELLE ALPI. Seguire i propri sogni e mettere il meglio di se stessi per realizzarli. Si può riassumere così il messaggio che Simone Zampieri, in arte “The leading guy”, ha voluto lanciare...

PONTE NELLE ALPI. Seguire i propri sogni e mettere il meglio di se stessi per realizzarli. Si può riassumere così il messaggio che Simone Zampieri, in arte “The leading guy”, ha voluto lanciare giovedì ai neolaureati pontalpini.

Il Comune di Ponte, infatti, ha festeggiato anche quest’anno i “suoi” laureati”. Ben 47, nel 2015, hanno raggiunto questo importante traguardo. Ospite d’eccezione della serata, ospitata dalla biblioteca, il cantautore pontalpino, che ha raccontato la propria esperienza, intervistato da Guido Beretta.

«Noi bellunesi tendiamo a volte a denigrare il nostro territorio, pensando che non dia molte possibilità», ha detto Zampieri. «In realtà essere originario di questa provincia mi ha aiutato molto, soprattutto perché ho avuto la libertà di non essere influenzato da idee altrui ed esprimere così originalità. Io sono molto “rionale” e continuo a esserlo nei luoghi in cui vado ad abitare. Cerco sempre la piccola dimensione di “casa” e la metto anche nelle mie canzoni».

Zampieri, cresciuto a Ponte nelle Alpi, dove è restato fino a 19 anni, ha poi vissuto per un anno in Irlanda. Trasferitosi a Trieste per studiare letteratura, ha deciso di dedicarsi completamente alla musica. Punto di svolta l’incontro con Jack Savoretti. Nell’estate 2015 ha suonato su tre palcoscenici molto prestigiosi (Ferrara “Sotto le stelle”, Cavea dell’auditorium “Parco della musica” di Roma e al “No borders music festival”), in apertura al tour italiano dei “2Cellos”, le rockstar mondiali del violoncello. Ha aperto anche i concerti di Gazzè e Savoretti a Trieste.

«Non ho mai smesso di inseguire il mio sogno», ha detto ai giovani e ai genitori presenti alla serata. Giovani a cui l’amministrazione comunale ha voluto fare un grande “in bocca al lupo” per il futuro.

«Grazie per l’impegno, la forza e la dedizione che avete dimostrato», hanno detto il sindaco, Paolo Vendramini, e l’assessore all’istruzione e alla cultura, Lucia Da Rold. «Anche per le vostre famiglie la laurea è un sogno che si realizza». «Siete il volto migliore della comunità», ha aggiunto Vendramini. «Comunità che è vivacissima, grazie anche alla presenza di tante associazioni di volontariato. La storia di Ponte è fatta di solidarietà. Spero che voi giovani vogliate impegnarvi per il vostro territorio, anche, perché no, amministrativamente». «Noi bellunesi siamo abituati a vederci come l’ultima ruota del carro, ma non è così», ha evidenziato il deputato pontalpino, e già sindaco, Roger De Menech. «Una dimostrazione è data dall’importante risultato conseguito da questi ragazzi e ragazze. La vera sfida è dare la possibilità ai nostri giovani di studiare negli atenei migliori. Non dobbiamo avere paura del fatto che vadano “in giro per il mondo”. L’importante è che si creino le condizioni per farli tornare».

Martina Reolon

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